Marco Damilano, ossessione-fascismo: "Perché Meloni fatica così tanto?", l'ultima sparata
Saluti romani alla commemorazione delle vittime di Acca Larentia: un caso in cui la sinistra sguazza da lunedì sera, dal raduno dei nostalgici. Nel mirino, ovviamente, Giorgia Meloni. Anche se FdI e il governo con quel raduno non avevano nulla a che fare. Anche se alla commemorazione di Acca Larentia, da decenni e anche con governi di sinistra, si ripetono sempre le stesse scene. Eppure, in questo caso, la sinistra se ne accorge. E monta la polemica. L'accusa è sempre la stessa: Meloni e FdI non sono "antifascisti".
Ovviamente, in tutto ciò ci sguazza anche Marco Damilano, il conduttore de Il Cavallo e la Torre, il programma in onda su Rai 3. Nella puntata di martedì 9 gennaio, ecco ospite in studio la storica Michela Ponzani. Va da sé, si parla di Acca Larentia. E Damilano chiede alla sua ospite: "Perché Giorgia Meloni, che dice di voler costruire un partito conservatore, moderato, atlantico, fatica così tanto a dire la parola antifascismo?". Disco rotto, insomma.
Un colossale falso: se Marco Damilano stravolge perfino il Vangelo
"Non dovrebbe essere così difficile, in fondo sta perdendo una grande occasione - risponde secondo copione la Ponzani -. Perché se è vero che rispetto alle radici del Movimento Sociale da cui proviene, il partito di FdI si è affrancato, non dovrebbe per loro essere così difficile riconoscersi in una democrazia repubblicana, in una repubblica democratica che si fonda sull'antifascismo. Al di là delle polemiche sul fatto che sia antifascista o meno, la nostra Costituzione riconosce pienamente quelle che sono le libertà civili e politiche, i valori di solidarietà e uguaglianza. Quindi non dovrebbe essere così difficile. Ma è difficile, per lei, perché teme di perdere un pezzo di consenso che le deriva da quel mondo, da quell'eredità", conclude la storica snocciolando le sue granitiche verità (e continuando a montare l'ultima assurda polemica di una sinistra che pare sempre più a corto di argomenti).