Chiara Ferragni "demolita" da Sissi: un caso senza precedenti in tv
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CHI SALE (Sissi)
Per spiegare il record di ascolto di Sissi (alias Romy Schneider) in onda sul Canale Rai Movie il 27 dicembre (3,5 di share per la bellezza di 654 mila spettatori) in molti hanno voluto addirittura tirare in ballo le qualità di una ragazza, se non proprio appartenente al popolo, quantomeno sensibile alle esigenze e ai bisogni delle classi meno fortunate virtualmente contrapposta alle moderne dive digitali avide di soldi e di facile celebrità.
Abbondano i paragoni fra chi si ribella al potere, narrazione che è un po’ la cifra della trilogia cinematografica riproposta dal canale Rai in questi giorni e chi invece dalle logiche del potere economico è culturalmente sedotto. Insomma, un successo di ascolto da interpretare come la rivincita morale di una sorta di anti-Ferragni ante litteram. Un po’ ci sta, visto che i canali digitali sono più frequentati dal famoso target giovane rispetto alle reti generaliste.
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Secondo Omnicom Media Group fra questi quasi 700 mila spettatori oltre 150 mila erano under trentenni. Va detto: Sissi non era neanche una protofemminista. La ribellione alle convenzioni asburgiche fu portata avanti con le armi dell’innocenza e della solarità dalla futura moglie di Francesco Giuseppe. Ed è forse proprio per questo che il mito della principessa gentile resiste incrollabile.
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