Crepet, "le droghe le ho viste tutte. Ma come questa...". Choc da Porro

martedì 12 dicembre 2023
Crepet, "le droghe le ho viste tutte. Ma come questa...". Choc da Porro
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"Mangia la carne", il Fentanyl, e rende i tossicodipendenti degli automi. Peggio, degli zombie. A Quarta repubblica su Rete 4 si parla della nuova droga artificiale che sta dilagando tra i giovani in America e che presto potrebbe sbarcare in Europa. 

"Dagli anni dell'eroina ho visto di tutto - spiega lo psichiatra Paolo Crepet -. L'eroina è stata smantellata non dalla politica ma dall'Aids, dalla pericolosità dell'ago. Ai tempi dentro l'eroina c'era il talco, la calce dei muri... Lo choc anafilattico per cui si moriva era dovuto a questo".

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"La cocaina è stata intesa come una droga dello svago e mai così mortale. Questa (il fentanyl, ndr) lo è veramente, con una differenza: il fentanyl dura poco, dà uno choc molto breve mentre gli altri oppiacei hanno una latenza più lunga. Poi non vengono usati in clinica con i cerotti o con gli inalanti... Il problema è di scopo: noi non abbiamo più uno scopo, essere anestetizzati è una metafora terrificante. I giovani e i 40enni sono i più colpiti, l'idea di stare al mondo come un dolore".

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"Io mai avrei immaginato di fare un plauso al comunismo - interviene Hoara Borselli -, ma l'unica strada è il proibizionismo totale della Cina. Da madre non voglio la pantomima delle droghe leggere che fanno meno male. Prendiamo le canne: ci sono studi che dicono che se assunte sotto i 17 anni alzano da due a cinque il rischio di passare alle droghe pesanti. Per fermare il fentanyl bisogna fare una guerra toutcourt a tutte le droghe".

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"Il problema è chiederci cosa vogliono i giovani - replica Crepet -. Io chiesi a un vecchio prete di Milano perché c'è tutto questo e lui mi rispose 'perché la droga è buona'. C'è un motivo per cui tu vai...". "Sei più preoccupato oggi?", chiede Porro al professore. "Certo. L'eroina ha fatto molti morti ma era una comunità più ristretta. Pensate a Wall Street con Michael Douglas, quella è stata una apertura culturale alla cocaina".