Francesco Palese, lotta alla Rai rossa: "Non chiediamo per chi hanno votato"
C'è una nuova associazione dei giornalisti Rai. Si chiama Unirai e, tiene a precisare il suo leader, "è aperta a tutti". A chi, infatti, sottolinea la contrapposizione all'Usigrai, Francesco Palese ribadisce: "Noi non attacchiamo nessuno. Da parte nostra tutto possiamo fare, tranne sprecare energie a litigare con gli altri. Che rispetto".
Un sindacato alternativo perché "la pensiamo diversamente, chiediamo che la nostra diversità venga riconosciuta. Ma non si dica che siamo un sindacato di destra, come ho già letto". Il motivo è chiaro: "Tra noi - aggiunge raggiunto dal Corriere della Sera - c’è gente che non è di destra, non chiediamo a nessuno per chi ha votato".
Lui stesso dice di respingere "qualsiasi etichetta, anche quella di destra. Nella mia vita ho votato per chiunque". E allora da dove nasce l'Unirai? "Abbiamo riscontrato una mancanza di rispetto verso le minoranze. Che si riscontra anche nei meccanismi statutari con cui si eleggono i vertici". Da qui la frecciata all'Usigrai, la storica organizzazione sindacale di Viale Mazzini. Qui "la metà dei 220 delegati al congresso viene dai comitati di redazione delle testate regionali Rai. Non c’è gara. E poi non c’è un tesoriere... ha visto che è successo? (C’è un’indagine in corso su presunti ammanchi, ndr)".
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Intanto Palese sta valutando i passi successivi. Il giornalista di Rainews24 parla di un piano B, che andrebbe a sostituire la richiesta alla Federazione nazionale della Stampa di essere riconosciuti come sindacato: "C’è un’altra federazione, la Figec-Cisal pronta ad accoglierci. Io l’avrei scelta subito. Ma c’è un dibattito interno in corso. Lo decideremo nelle prossime 24 ore". E Palese non nasconde la commozione: "Scusi ma non reggo più l’emozione: abbiamo fatto una svolta storica".
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