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Pier Silvio Berlusconi terrorizza la Rai: "Ne parleremo con Maria De Filippi"

Fabrizio Biasin
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Il consueto incontro Pier Silvio (Berlusconi)-giornalisti (magnoni) è una bella occasione per anticipare gli auguri di Natale, capire come è andata la stagione Mediaset e, soprattutto, ingozzarsi con (in ordine sparsissimo) mega risottone + polenta + vitello tonnato + insalata di pollo + cannoli freschi ripieni + un caffettino + torrone a scaglie + bis di cannoli. Ah, che gran buffet signore e signori. Poi è giusto fare il punto, ché l’ad del Biscione parla in serenità e dice cose, tante, e decisamente su più fronti (televisivo, politico, economico). Come sempre, la “ciccia” non manca (il bis di affettati al coltello non perdona).

LA TELEVISIONE
E, quindi, partiamo dalla tivvù, benedetta, sempre viva, affaticata eppur combattente. Anche qui, andiamo in ordine sparso e partiamo dai dati, barbosi ma importantissimi: Mediaset si sta avviando a chiudere il 2023 come primo gruppo televisivo italiano per ascolti, con un succulento autunno da 38,3% di share media nelle 24 ore, contro il 35,6% della Rai. Mica cotica. Poi gli show. L’isola dei famosi tornerà a primavera. Così Pier Silvio: «Siamo soddisfatti di Ilary Blasi e quindi l’intenzione sarebbe quella di andare avanti con lei, ma dobbiamo ancora parlarne insieme». Cosa ne pensa il Berlusca del docu Netflix Unica con l’ex Signora Totti protagonista? «Non voglio vederlo. Un documentario su divorzio e corna, vi prego. Che poi, povera Ilary...».

 

Su Pomeriggio Cinque: «Il compito è stato davvero arduo. Non sono un grandissimo fan di quei contenitori in cui c’è troppa cronaca nera per poi andare su costume in modo leggero, ma sul prodotto nello specifico siamo soddisfatti». E ancora, il nuovo Grande Fratello: «Ho visto il cambio di marcia, è un altro reality». Parole al miele anche per Bianca Berlinguer: «Sono super soddisfatto di È sempre Carta Bianca, i risultati sono molto soddisfacenti. Ho corteggiato Bianca a lungo e sono contento».

La chiacchierata vira anche su Sanremo e l’eventuale controprogrammazione: «La linea sarà quella dell’anno scorso, non è una controprogrammazione ma una continuità di programmazione. Il Gf farà la sua serata con un possibile raddoppio, così come ci saranno Le Iene. Da valutare solo il prodotto del sabato sera, ne parleremo con Maria De Filippi in assoluta tranquillità. Rispettiamo Sanremo ma è sbagliato che tutta la tv si spenga». E Fiorello? «Sono suo grande fan, oltre che amico. Viva Rai2! è un prodotto freschissimo e bello, va in onda presto presto, non credo che provare a fargli concorrenza avrebbe senso. Il gioco non varrebbe la candela, spenderemmo molto e non riusciremmo comunque a batterlo».

 

LA POLITICA
Il fronte “politico”, banalmente, si esaurisce con il Caso-Giambruno. Domanda: «Hai sentito Meloni dopo i fuori onda di Striscia?». Pier Silvio chiarisce: «Antonio Ricci è Antonio Ricci e fa così da sempre. Non penso che i rapporti col governo possano cambiare per una vicenda legata a Striscia. Ho parlato con la premier Meloni con la quale ho un ottimo rapporto. Avete scritto che ho espresso il mio dispiacere ed è così perché a livello umano sono molto dispiaciuto». Quindi, una punzecchiatura a Mamma Rai: «Per due mesi abbiamo anticipato la prima serata e ho avuto contatti con loro che mi dicevano che ci avrebbero pensato, ma non è successo nulla. Siccome siamo una tv commerciale allora ci siamo allungati un po’ su quella fascia. Auspichiamo un ritorno più fiero e convinto della Rai a fare servizio pubblico, che non vuol dire una programmazione noiosa o poco attraente».

I NUMERI
Quanto ai numeri, intesi come “bilancio”, “milioni”, “pubblicità”, le cose stanno migliorando sensibilmente. «Ci sono segnali di ottimismo, abbiamo chiuso la raccolta pubblicitaria di ottobre al +8,3%, mentre novembre dovrebbe essere chiuso al +9%», spiega l’ad. E ancora: «Da editore italiano stiamo per chiudere uno degli anni più complicati della storia: i dati di ascolto ci confortano e sono di grande aiuto. Il bilancio dei primi nove mesi è ottimo, ma è stata dura. A inizio anno ci siamo ritrovati, causa tassi di interesse e inflazione, che ci mancavano 90 milioni di euro rispetto all’anno prima: ancora una volta abbiamo risposto alla grande. La settimana scorsa ho presentato azioni messe in atto che pareggiavano i mancati ricavi e i maggiori costi e abbiamo fatto leggermente meglio con 91 milioni». 

Totale: Mediaset chiuderà il 2023 con una quota rilevante di utili; erano stati 216 milioni nel 2022 e dovrebbero superare quota 200 anche quest’anno. «È stata durissima», chiosa Pier Silvio dopo aver ribadito la difficoltà nel riuscire a stare al passo con la concorrenza degli streamer, agevolati da tassazioni che non superano il 3%. «Penso che sia giusto mettere in atto, studiandoli molto bene, sistemi di finanziamenti che spingano il settore televisivo: noi non possiamo accedere al tax credit e, con il nuovo approccio del governo al comparto, ci piacerebbe non essere svantaggiati».

  

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