Quarto grado, Carmelo Abbate: "Perché Turetta non ha premeditato l'omicidio"
Filippo Turetta ha pianificato - e quindi premeditato - l'uccisione di Giulia Cecchettin? A questa domanda si cercano delle risposte da Gianluigi Nuzzi a Quarto Grado, su Rete 4, nella puntata di venerdì 24 novembre. "Credo che lui sia un ragazzo in balia di qualcosa che è andato oltre la sua volontà", osserva il giornalista Carmelo Abbate, che è ospite in studio. "A oggi non parlo di premeditazione, se poi verranno fuori elementi ulteriori ne possiamo discutere", conclude, "ma a oggi io non vedo una premeditazione". E un'altra ospite in studio scuote la testa in segno di totale disapprovazione.
"Non credo che Filippo abbia premeditato tutto"
— Quarto Grado (@QuartoGrado) November 24, 2023
Siete d'accordo con Carmelo Abbate?#Quartogrado pic.twitter.com/PeZaz56zaE
Turetta comparirà davanti alla gip Benedetta Vitolo entro cinque giorni da oggi, quando arriverà in Italia dalla Germania, dove era stato rintracciato e arrestato. A quanto si apprende, l’interrogatorio non avverrà nell’immediatezza del suo arrivo per lasciare il tempo alla sua difesa di consultare gli atti d’accusa che lo riguardano.
Venti minuti di "vivile agonia": le ultime terrificanti evidenze sulla morte di Giulia
La giudice sarà chiamata a pronunciarsi con un’ordinanza solo se la difesa farà richieste specifiche come un’istanza ai domiciliari o l’esecuzione di una perizia psichiatrica. Nuove contestazioni, oltre a quelle di sequestro di persona e omicidio aggravato dal vincolo affettivo, potrebbero essere fatte nell’interrogatorio di garanzia. In quell’occasione, il pm Andrea Petroni, la cui presenza è peraltro facoltativa, potrebbe contestargli in particolare nuove aggravanti come l’occultamento di cadavere e la premeditazione appunto. Bisognerà capire se Filippo Turetta si è portato da casa i due coltelli sequestrati, se l’acquisto online del nastro adesivo (fatto un paio di giorni prima dell’omicidio) avesse la finalità di coprire la bocca e impedire a Giulia di urlare, se il killer abbia fatto ricerche internet per studiare il percorso di fuga (e consigli su come sopravvivere.