Atreju e Schlein, fango De Angelis: "La differenza tra Meloni e Fini"
"Poteva sfidare Giorgia Meloni". La scelta di Elly Schlein di declinare l'offerta della premier Giorgia Meloni di salire sul palco di Atreju, festa di Fratelli d'Italia, fa discutere la politica italiana.
"Bertinotti è stato più coraggioso", le parole della leader di FdI con cui ha punzecchiato al segretaria del Pd dopo il no. A Otto e mezzo si parla di questo e Alessandro De Angelis, vicedirettore di HuffingtonPost e autorevole voce della stampa progressista, ricorda: "Bertinotti si era andato a confrontare con Gianfranco Fini, che è stato un presidente della Camera rispettoso del Parlamento, delle opposizioni e della dialettica democratica".
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"C'è una differenza sostanziale tra Fini e la Meloni - chiosa velenoso De Angelis -, non c'è dubbio che il presidente del Consiglio rifiuta totalmente il dialogo e quindi la decisione della Schlein ha un fondamento, tuttavia a me sarebbe piaciuta una scelta tattica opposta".
"La leader della sinistra poteva dire: siccome diversamente da te mi confronto. Se mi inviti a parlare di Lollobrigida e carne sintetica non mi interessa, ma se mi confronto con te sulle riforme, l'operato del governo e l'umiliazione del Parlamento io ti sfido e ti inchiodo alle tue responsabilità".
La differenza tra Fini e la Meloni: guarda il video di De Angelis a Otto e mezzo
La prospettiva di De Angelis appare evidentemente viziata da una lente "progressista" e anti-meloniana a tutti i costi, ma quel che ne esce è l'ennesimo errore della Schlein. "Le ultime leggi hanno contenuti fascistoidi, stai mettendo in galera le mamme incinta o con i bambini di un anno", rincara la dose il vicedirettore riguardo al pacchetto sicurezza e le misure anti-borseggiatrici. Italo Bocchino, seduto davanti a lui, interviene: "Quelle borseggiano le persone perbene, se le vuoi libere...". De Angelis non replica e conclude: "Non ci ha detto la Meloni come voleva la Schlein. Se la voleva solo come figurina, la Schlein ha fatto bene a dire no".
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