Otto e mezzo, Paolo Mieli rivela: "Cosa avrei fatto al posto di Netanyahu"
Paolo Mieli sul conflitto sta dalla parte di Israele ma non risparmia critiche al primo ministro Netanyahu. Ospite di Lilli Gruber a Otto e mezzo, su La7, nella puntata del 31 ottobre, il giornalista e storico dice: "Ecco cosa avrei fatto io al posto di Netanyahu", dopo l'attacco terroristico di Hamas del 7 ottobre scorso. "Io avrei preso una pausa di dieci giorni e li avrei dedicati alla trattativa per la liberazione degli ostaggi". In ogni caso, prosegue Mieli, "avrei dato una risposta a sorpresa, non subito una azione-reazione che era esattamente quello che voleva Hamas".
Insomma, secondo lo storico Netanyahu ha fatto il gioco dei terroristi. "È fuori controllo... di notte ha mandato un messaggio in cui sconfessava i servizi segreti e nove ore dopo si è scusato dicendo che ha fatto un errore. Forse di notte non dorme", osserva ancora Paolo Mieli. "Un capo che manda un messaggio del genere e poi lo sconfessa è fuori controllo".
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Qui l'intervento di Paolo Mieli a Otto e mezzo
Il premier però "può essere anche cambiato in corsa. Propongo Gallant", continua il giornalista. "Gallant non è solo il ministro della Difesa ma ha guidato le più importanti operazioni militari. È stato tutta la vita nell'esercito, tranne qualche mese in cui ha fatto il boscaiolo. Mi auguro che ad un certo punto sia lui il capo di Israele".