Alan Friedman, le parole su Meloni: anche Tiziana Panella è... sconvolta
Per una volta, niente faccette. Alan Friedman, giornalista americano ormai italiano d’adozione, nelle sue frequenti ospitate nei talk è famoso per le espressioni ora perplesse ora corrucciate e gli occhi che roteano verso l’alto ogni qual volta l’interlocutore osa dire qualcosa che non lo aggrada.
Solitamente, peraltro, la stizza è alimentata da giudizi positivi su questo o quell’esponente di centrodestra. In collegamento con Tiziana Panella a Tagadà su La7, il buon Alan stupisce tutti mostrandosi “una Sfinge” mentre a prendere la parola è Marco Tarquinio. «Il punto di forza e debolezza potenziale della maggioranza è il suo essere ampia e auto-sostenente, dopo le Europee ci sarà una conta», spiega l’ex direttore di Avvenire. «Io penso comunque che il governo durerà 5 anni e solo le fibrillazioni interne potranno metterlo in crisi, l’opposizione non ha la forza e può fare solo battaglie come quella sul lavoro».
«Meloni - prosegue Tarquinio - sta andando meglio forse nella politica estera che in quella interna, è riuscita a costruire un quadro di relazioni forti, a partire dall’America di Biden. Pochi ci credevano ma sappiamo che a Washington si guarda agli alleati storici a prescindere dai governi». La regia di La7 inquadra spesso Friedman, e la Panella interviene: «Cercavo di intuire il suo pensiero ma ha un’espressione imperscrutabile».
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«Per una volta non sto facendo le faccette, Tiziana, cosa vuoi che dica». Tutto lo studio ride. «Il governo italiano rimane un forte alleato dell’America, Biden e Meloni hanno creato una chimica positiva. Anzi, l’Italia è più amica dell’America rispetto alla Francia, sicuramente, non solo perché gli italiani sono più simpatici dei francesi ma anche perché l’Italia ha un ruolo forse più importante per la Nato a Sud».
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