Reazione a Catena, "un pizzico di sfortuna"? Marco Liorni nel mirino
Reazione a Catena è un game show così popolare che anche le critiche e i sospetti sono normali. Anzi, sono una diretta conseguenza del così ampio numero di telespettatori: è inevitabile che più di qualcuno non comprenda pienamente alcune dinamiche del gioco e avanzi sospetti sugli autori. In particolare è la catena finale a finire spesso e volentieri nel mirino degli utenti dei social. Polemiche che comunque lasciano il tempo che trovano e non scalfiscono l’enorme successo del game show di Rai1, che è ormai diventato un fenomeno generazionale.
Si sprecano infatti i giovani che seguono appassionatamente il programma condotto da Marco Liorni: addirittura sui social sono sempre più diffuse le simulazioni dell’intesa vincente. La catena finale si presta però a sospetti, dato che spesso capita che più parole siano corrette che per vincere, ma alla fine quella scelta dagli autori è per forza di cose una sola. Nonostante ciò la percentuale di risposte giuste è molto alta: nelle 120 puntate andate in onda in questa edizione di Reazione a Catena, l’ultima parola è stata indovinata 59 volte, quindi mediamente quasi una sera sì e una no.
"Ma se fanno pure ingegneria?": Reazione a Catena, le "Ridarella" ridicolizzate
Nella puntata le Ridarelle non hanno indovinato, interrompendo la sequenza più lunga di vincite di questa edizione: per sei sere consecutive, dal 9 al 14 ottobre, era sempre stata indovinata l’ultima parola, per un montepremi totale di oltre 70mila euro. Nonostante la percentuale di vincite sia alta, c’è sempre chi si lamenta: “La quantità enorme di volte in cui quest’anno il conduttore è stato costretto a dire ‘un pizzico di sfortuna’ perché i concorrenti avevano detto una parola che ci stava perfettamente ma non era quella scelta dagli autori”, ha scritto un utente. E ancora: “Eccoci alla solita parola generica che sta con tutto”.