Giovanni Minoli, l'analisi sulla guerra in Israele: "Caduto un castello di carta"
Un attacco a sorpresa che ha spiazzato tutti quello di Hamas contro Israele. A maggior ragione se si considerano le tecnologie di cui è dotato il Paese di Benjamin Netanyahu. Eppure qualcosa non deve aver funzionato. A dare una sua spiegazione ci pensa Giovanni Minoli ospite della puntata di mercoledì 11 ottobre de L’Aria che Tira su La7. A detta del giornalista "è crollato il mito dei servizi segreti israeliani, era un castello di carta che ci è stato venduto come impenetrabile e perfetto, non è vero".
Minoli spiega a David Parenzo che "tutta l’intelligence, prevalentemente quella israeliana, si è basata sulla sorveglianza elettronica, mentre i capi di Hamas, reduci delle varie Intifada, hanno capito quello che Totò Riina sapeva, cioè che è meglio comunicare con i pizzini che con internet o il telefono. E nessuno sapeva come comunicavano. È la riscoperta dell’essere umano nell’intelligence".
Insomma, "lo spionaggio e il controspionaggio si possono fare solo se si riscopre che bisogna stare nei posti fisicamente, infiltrarsi, conoscere e avere rapporti con le persone. Israele progressivamente si è troppo tecnologizzata e i servizi segreti sono diventati prevalentemente sorveglianza elettronica. È un problema di partenza fondamentale che riguarda tutti i servizi segreti". Da qui l'appello: "Servono cose concrete fatte da uomini. In qualche modo esce sconfitta la tecnologia pura, l‘affidarsi in modo eccessivo e quasi divino escludendo progressivamente l’uomo e la sua capacità di analisi".
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Non a caso l'assalto dei miliziani islamici ha fatto uso di strumenti semplici, solo all'apparenza. "Qui c’erano i deltaplani, mezzi che sembrano poveri e che hanno abbattuto il muro. Questo riguarda tutto l’Occidente, Israele è la punta di diamante dell’Occidente, essendo in guerra da sempre. Ha costruito sulla Difesa, sullo spionaggio e su un esercito potentissimo la sua forza. Ma forse bisogna ridiscuterlo, forse non è la strada unica. Se non fosse tragico - conclude - viene da ridere, è pazzesco. È una guerra povera ma con cervello, usano il metodo di Provenzano e Riina, solo pizzini, complicati da intercettare".
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