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Christian Raimo, il delirio imbarazza anche Formigli: "Fascisti! Come li chiami i poliziotti?"

Claudio Brigliadori
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PiazzaPulita è un porto sicuro, anche nella nebbia più fitta c’è sempre un faro che indica la via. Destinazione: centrodestra alla gogna. Accadeva prima delle elezioni, con lo spauracchio dell’onda nera, e accade a maggior ragione ora che Giorgia Meloni si è piazzata armi e bagagli a Palazzo Chigi, e promette di restarci per altri 4 anni. Corrado Formigli, animatore del circo politico più a senso unico di tutta La7, ogni settimana è chiamato a inventarsi una chicca per tenere alta la tensione.

Una volta i migranti, l’altra i guai di Daniela Santanchè (e allora perché non approfittarne per rendere pubblico anche l’indirizzo completo in cui vive la ministra del Turismo?), un’altra ancora la fantomatica “repressione”. Strepitoso, in questo senso, l’onnipresente Christian Raimo, intellettuale “de sinistra” tutto d’un pezzo. Il suo “fascio-radar” è sempre acceso e regala momenti esilaranti. In un confronto a distanza con la giornalista Camilla Conti, l’autore di Ho 16 anni e sono fascista assicura: «So’ arrivati i fascisti, so’ arrivati a Torino. Tu come li chiami i poliziotti che dicono “questi c’hanno rotto il ca... e menano i ragazzini? Si chiamano fascisti».

 

Intorno a lui, sorrisi imbarazzati, con addirittura Formigli che, spiazzato da tanta veemenza e sicumera (un classico della casa, peraltro), tenta di placarlo ripetendo «Va bene, va bene...». «Ma è ossessionato, Raimo», protesta Francesco Giubilei. Poi il colpo di genio. Raimo è famoso, nel suo piccolo, anche per presentarsi nei talk sfoggiando cartelli e slogan a effetto, come quando sempre a PiazzaPulita iniziò a leggere i nomi delle vittime delle Fosse Ardeatine. Stavolta però Giubilei lo sorprende, con un cartello preparato in fretta e furia e mostrato alla telecamera: «Raimo posa il fiasco». Chi di pizzino ferisce, di pizzino perisce.

 

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