Senaldi e il membro della baby gang: "Che fine farai"
Nella puntata di giovedì 28 settembre di Dritto e rovescio si è affrontato il tema delicato della violenza nelle nostre città. In particolare, il conduttore Paolo Del Debbio ha posto l'accento sul ruolo delle baby gang e sul disagio che i giovani subiscono in Italia. Molti esponenti politici progressisti credono che le politiche di repressione adottate dal governo Meloni siano, in queste senso, deleterie. La colpa, infatti, sarebbe da ricercarsi nella mancata integrazione degli stranieri nella nostra società. Ma non tutti sono dello stesso parere.
Un membro di una baby gang, incalzato dalle domande del conduttore, ha parlato delle cause che lo spingono a delinquere. "Qui in Italia - spiega il giovane - i ragazzi cercano lavoro, ma noi giovani veniamo sfruttati. Se ci sfruttano e non ci pagano bene poi cosa andiamo a fare?".
La denuncia del ragazzo non ha però convinto Pietro Senaldi. Il codirettore di Libero ha infatti spiegato al giovane che in futuro potrebbero esserci delle conseguenze gravi per le sue azioni criminali. "Tu hai da perdere la tua vita e il tuo futuro - sottolinea il giornalista - É vero che gli inizi per i giovani sono duri. Ma sei vai avanti così finirai in carcere. Voi adesso siete delle baby gang, ma fra due o tre anni non sarete più considerati tali. Se gli inizi sono duri, dopo lo sarà ancora di più. Nessuno vi abbandona, ma vi dovete fare un mazzo così per affrontare questa situazione. L'Italia non abbandona proprio nessuno".
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