Italo Bocchino imbarazza la Gruber: "Napolitano fascista"
"Ha cominciato la sua attività politica da fascista". Il Giorgio Napolitano che la sinistra, forse, voleva rimuovere: è Italo Bocchino, ospite di Lilli Gruber a Otto e mezzo su La7, a ricordare il passato del presidente emerito della Repubblica scomparso a 98 anni. Il ritratto di Re Giorgio è affidato a commentatori come Paolo Mieli ex direttore del Corriere della Sera, Antonio Padellaro (editorialista del Fatto quotidiano, nonché ex direttore dell'Unità) e Silvia Borelli Sciorilli. Ma Bocchino dà un punto di vista tutto politico alla vita e all'operato di Napolitano, avendone incrociato le strade in primissima persona.
"E' stato uno dei grandi protagonisti della storia repubblicana italiana, un uomo colto, raffinato, intelligente, di grande educazione, un uomo molto molto rigoroso, pignolo. Appuntava tutto in ogni singolo colloquio. Sarebbe un torto alla sua memoria non considerare Napolitano complessivamente: giovane universitario fascista, ha sposato acriticamente l'intervento dell'Unione sovietica contro i ragazzi che protestavano pacificamente in Ungheria, Kissinger lo adorava per i segnali di moderazione dati al Partito comunista".
"Napolitano giovane fascista". Guarda il video di Bocchino a Otto e mezzo
"Poi è arrivata l'altra pagina, quella del 2010-11", quella del "golpetto" che portò alle dimissioni l'allora premier Silvio Berlusconi. In quel tempo Bocchino era a fianco di Gianfranco Fini in Futuro e libertà, proprio contro il Cav: "Io ero capogruppo in quel tempo, e devo dire che Napolitano era in grande, grande difficoltà".
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