La guerra in Ucraina, a un anno e mezzo dal suo inizio, è cronaca quotidiana di orrori, battaglia di trincea, droni, sangue, bombardamenti a tappeto, missili a medio e lungo raggio e così via. Militari morti, civili uccisi nel nome della “storia”. E proprio la storia è paradossalmente l’elemento più trascurato di questa tragedia.
Cosa succederà quando tutta questa tragedia verrà archiviata alla voce, ancora lontanissima e inimmaginabile, di trattativa di pace? A questo fa riferimento il generale Maurizio Fioravanti, dell’Istituto Affari Internazionali, ospite in studio a L’aria che tira Estate su La7. Di fronte a lui c’è una mappa con le aree occupate dai russi. Ma il punto è un altro: «Pensiamo ai bambini, che frequentano gli asili o le elementari», spiega il militare, tutti quei giovanissimi ucraini che stanno crescendo al suono delle sirene antiaeree.
Russia, gli specialisti "anti-putinate": un clamoroso caso in Svezia
In Europa, anche la Svezia si è dotata di una struttura apposita per la guerra psicologica, finalizzata a fronteg...«Questi bambini porteranno tanto di quel rancore, tanto di quell’odio, non tanto verso Putin, ma verso il popolo russo. Non basteranno né cinque né sei né otto o addirittura dieci generazioni per poterlo cancellare, questo è il danno più catastrofico». Davanti a un quadro simile, sembra quasi superfluo registrare le variazioni, talvolta minime, al fronte. «Gli ucraini a Sud hanno superato il Dnipro, siamo già oltre la seconda linea difensiva. Isoleranno le forze russe a sud di Kherson e la Crimea, perché potranno colpire il ponte di Kerch che rimane l’unico collegamento con la Russia». Il resto, purtroppo, è un conto- salatissimo - che pagherà chi ancora non è nato.