Paolo Mieli a In Onda polverizza il Pd: "Ridicoli e penosi"
Paolo Mieli, ospite di Luca Telese e Marianna Aprile a In onda, su La7, nella puntata del 21 luglio, ironizza sulle correnti del Partito democratico e boccia la "non corrente" di Stefano Bonaccini 'Energia popolare': "Nel giorno in cui, nel Pd, chiameranno corrente una corrente, quello sarà un giorno per loro importante come la rivoluzione d'ottobre. È dalla rivoluzione d'ottobre che hanno le correnti e le chiamano aree, sensibilità, agorà, inventano nomi... ma non si rendono conto che è ridicolo, penoso".
Qui l'analisi di Paolo Mieli a In onda
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Secondo il giornalista e storico il governo Meloni sta continuando l'operato di Mario Draghi: "È passato un anno dalla caduta di Draghi e Giorgia Meloni ha preso le stesse posizioni di politica internazionale di Draghi, le stesse posizioni economiche di Draghi. L'unica cosa che ha fatto differente da Draghi, in modo anche pasticciato, è la questione giustizia. Ve ne occuperete tutta l'estate perché è il nostro divertissement. Ogni giorno arriva un personaggio nuovo e siamo costretti a occuparcene perché altrimenti è un seguito di una cosa che morì un anno fa".
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"Draghi ebbe come vero amico, all'interno della maggioranza, Enrico Letta", conclude Mieli. "È un partito confuso. L'ho detto tante volte, a me Elly Schlein piace. Penso che sia una candidata vincente. Prenderà un grande risultato. Non vincerà rispetto al centrodestra. Ciò detto, quel partito tutte le stupidaggini che può fare le fa". "Oggi ho visto che avrebbero cambiato Cuperlo, che è un personaggio colto, stimato, con Zingaretti, che è un personaggio nobilissimo, ex segretario, ma si capisce che è un'operazione da corrente. Per il resto ripeto è stata Meloni l'unica alleata di Draghi".