Roberto Saviano, FdI: "Fuori dalla Rai", il piano per cacciarlo
Roberto Saviano insulta nell'impunità e continua a farlo. Incurante della querela a suo carico per aver definito Matteo Salvini "ministro della Mala Vita", lo scrittore ha rincarato la dose. Un post pieno di insulti ai danni del vicepremier, che però non è passato inosservato a Fratelli d'Italia. A maggior ragione se si considera che l'autore di Gomorra sarà tra i protagonisti dei nuovi palinsesti Rai con Insider.
"Definire un ministro della Repubblica italiana ‘ministro della mala vita’ equivale a disprezzare le istituzioni italiane, e rende un personaggio come Saviano incompatibile con la tv pubblica", esordisce il deputato Francesco Filini, capogruppo di Fratelli d’Italia in Commissione Vigilanza Rai. Per lui "c’è un limite a tutto, la Rai ultimamente ha mostrato di essere molto attenta al registro che viene utilizzato nel servizio pubblico, credo che sia più che doverosa una riflessione sull’opportunità di confermare la presenza di Saviano in Rai".
Basta pensare che, come già denunciato da Alessandro Sallusti, Filippo Facci è stato allontanato per una frase apparsa su Libero alla quale hanno poi fatto seguito le sue scuse. "Le parole di Saviano contro il Governo vanno ben oltre la critica - gli fa eco Augusta Montaruli, vicepresidente di Fratelli d'Italia della Vigilanza Rai -. Si tratta di insulti con parole inaccettabili nel merito e nei toni gravissime incompatibili con il servizio pubblico".
E ancora, senza mezzi termini: "La definizione ministro della Mala vita è il rigurgito di chi lavora contro le istituzioni, il pluralismo al servizio della menzogna e dell’alimentazione dell’odio politico. In Rai non ci può essere spazio per tutto questo. L’autorevolezza e la credibilità del servizio pubblico quindi sono più importanti anche del contratto di Saviano di cui peraltro già ha beneficiato. Ci aspettiamo dai vertici equità nel giudizio e per questo portiamo il caso Saviano in maniera immediata in commissione di vigilanza". Ed Ester Mieli, anche lei senatrice di FdI non sembra pensarla diversamente: "La televisione di Stato rappresenta tutti gli italiani e le parole di Roberto Saviano, che ha definito un ministro della Repubblica 'ministro della malavita', sono inaccettabili". Altrettanto inaccettabili per la Lega. "Saviano infanga un ministro della Repubblica italiana. Insulti che nulla hanno a che vedere con un confronto libero e democratico in cui crediamo fortemente. È davvero assurdo e mi auguro che a Saviano non sia concesso pure questo. Tutto ha un limite. E qui credo si sia andati oltre", ha dichiarato la deputata del Carroccio Simonetta Matone. E, come si chiedeva il direttore, perché Saviano dovrebbe essere compatibile con la tv di Stato e Facci no?