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Senaldi zittisce Formigli: "Perché i magistrati la buttano in politica"

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"Il governo non è impegnato solo nella riforma della giustizia e giustamente l'Anm, dal suo punto di vista, strilla. Ma il governo si occupa anche di altro. Però siccome la giustizia non funziona, perché il governo non dovrebbe cercare di farla funzionare?". A In Onda, su La7, il condirettore di Libero Pietro Senaldi discute di giustizia e politica con Corrado Formigli, conduttore di Piazzapulita, sull'onda della durissima lettera al Giornale di Marina Berlusconi contro le toghe di Firenze che stanno indagando sul padre (da morto) e sul tema, caldissimo, delle riforme sul tavolo della premier Giorgia Meloni e del Guardasigilli Carlo Nordio.
 

 

Senaldi e Formigli, scontro sulle toghe: guarda il video di In Onda

 

"Dissento con Formigli su una cosa. La giustizia non funziona non perché è lenta - sottolinea Senaldi - ma per moltissime altre cose". Per esempio, "c'è un conflitto d'interessi tra la magistratura e il popolo italiano. Il popolo italiano ha interesse che la giustizia venga amministrata con decoro e senza fini politici, la magistratura ha interesse a conservare i propri privilegi di casta che gli permettono di essere inefficiente e ben pagata".

 

 

 

E per conservare questi privilegi intollerabili  - conclude Senaldi - la butta in politica, perché se sposti lo scontro in politica diventa ideologico e non si sta più a sindacare sul fatto che tu non fai il tuo servizio". "Cosa c'entra questo?", domanda Formigli in un dialogo, che, forse, è impossibile.

 

 

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