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Calenda e il caso La Russa: "Congiura contro Meloni, rimpasto o..."

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"Parole che spero siano state dette in un momento di grave confusione, derivante dallo choc di sapere che suo figlio è indagato". Carlo Calenda, ospite di In Onda su La7, commenta la vicenda di Ignazio La Russa e del figlio indagato per violenza sessuale a Milano. Il presidente del Senato ed esponente di Fratelli d'Italia ha detto di aver "interrogato" il ragazzo, ed averne appurato l'assenza di qualsivoglia reato. Dopodiché ha precisato di non voler rivolgere alcuna accusa alla ragazza che ha denunciato la violenza. "Sono parole inammissibili e credo che la ritrattazione successiva spieghi che l'ha capito anche La Russa - prosegue Calenda -. Non è compito suo interrogare il figlio e stabilire se il figlio è innocente o meno, se il reato è stato commesso o non commesso". 

 

 

 

"Non è la prima volta che il presidente del Senato esce in modo inappropriato. Io incomincio a sospettare che ci sia una congiura delle persone che stanno intorno alla Meloni contro di lei. Se noi pensiamo a Sgarbi che fa quello che fa al Maxi, Sangiuliano che non ha letto i libri, la Roccella che dice che non bisogna dare i nomi dei bambini ai cani". "E' stata una settimana impegnativa?", chiede sarcastica la conduttrice Marianna Aprile. "Non lo so, io fossi la Meloni delle due l'una: o un rimpasto oppure un imbavagliamento, i peggiori nemici della Meloni sono quelli che le stanno attorno".

"Una congiura contro la Meloni": Calenda, ironia a In Onda: guarda il video
 

"Aggiunto la Santanchè, che è una vicenda enorme. In Italia c'è una grande confusione tra il giustizialismo e il garantismo penale e il giudizio politico. Non è che uno non esprime un giudizio politico su un membro del governo finché non c'è una sentenza passata in giudicato, non succede in nessun Paese del mondo. Questa è una malattia italiana derivata dall'eccesso di giustizialismo, ma la risposta non può essere 'allora faccio quello che voglio finché la sentenza non è passata in giudicato'". "Sottolineo la perfidia della nostra regia - sogghigna la Aprile - che mentre lei parlava ha mandato in onda la prima pagina del Riformista (diretto dal suo nemico Matteo Renzi, ndr)". "Mi avvalgo della facoltà di non rispondere", taglia corto il leader di Azione.  

 

 

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