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Giovanni Donzelli ridicolizza la sinistra: "Si svegliano al mattino e..."

Claudio Brigliadori
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Una volta c’era Sarti, Burgnich, Facchetti. Poi Galli, Tassotti. Maldini. Oggi, o tempora o mores, l’Italia che tifa è passata a «Valditara, Lollobrigida, Donzelli». Sottinteso: l’Italia (di sinistra) che tifa sfascio, cioè una improbabile crisi di governo. E siccome il tifo, spesso, è cieco e irrazionale ci si affida a tutto, anche agli “scandali” che tali non sono. È la tesi di Giovanni Donzelli, pezzo grosso di Fratelli d’Italia che in tutta questa questione suo malgrado non è solo osservatore ma protagonista.

«Valditara, Lollobrigida, Donzelli, Delmastro, La Russa, Nordio. Daniela Santanché», è l'elenco di nomi snocciolato da Donzelli in studio a Zona Bianca, su Rete 4, nel giorno in cui guarda caso Conte e Schlein hanno bombardato la Santanchè. «Si svegliano e chiedono le dimissioni di qualcuno perché non hanno capito che devono stare all’opposizione cinque anni», tuona il meloniano. «Non l’accettano e cercano di trovare la scorciatoia». La Santanchè, sottolinea, è attaccata non come ministro ma per «le difficoltà economiche che ha avuto come imprenditrice prima di fare il ministro come moltissimi imprenditori italiani hanno avuto difficoltà per il Covid, per il livello difficile a livello internazionale, e nonostante questo ha provato ad andare avanti e ha impegnato la sua casa per continuare a fare impresa».

 

«A sinistra», conclude Donzelli, «tutto questo fa venire le bolle perché sono contrari a chi crea lavoro, a chi crea produzione, a chi fa impresa. Pensano che tutti debbano vivere con il reddito di cittadinanza, pensano ai posti pubblici o a quelli del sindacato ma per fortuna in Italia l’economia regge grazie a degli eroi che sono imprenditori italiani che rischiano in proprio per tenere in piedi le aziende».

 

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