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Federico Rampini, bomba sul "golpe": "Occidente e gruppo Wagner? Patetici"

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Federico Rampini, ospite di Tagadà, su La7, nella puntata del 27 giugno, commenta la situazione in Russia dopo il mancato golpe del capo del gruppo Wagner Prigozhin e analizza il discorso di Vladimir Putin: "La frequenza con cui si rivolge alle forze armate russe è un indice di grande nervosismo. È evidente che ha bisogno di rassicurare, si sente indebolito e le vicende di questi tre giorni hanno dimostrato che il regime non è così stabile, così solido come sembrava", spiega l'editorialista del Corriere della Sera. "Da due anni" il presidente russo "ha compiuto una valanga di errori".

Qui l'analisi di Federico Rampini a Tagadà

 

"E ora cercare di invocare un ruolo occidentale nel comportamento della divisione Wagner è patetico", sbotta Rampini. Il gruppo di mercenari della Wagnere, sottolinea, "è sempre stata uno dei bracci armati di Putin e adesso si è rivoltata anche per la manifesta incompetenza dei vertici militari russi che hanno gestito l'offensiva in modo disastroso". E ancora, aggiunge Rampini: "È un'offensiva condotta da incompetenti e corrotti, Putin sta cercando di contenere il danno". E da parte sua il presidente degli Stati Uniti Joe Biden "in questa fase è rimasto a guardare perché è chiaro che non ha nessun interesse a consolidare Putin ma neanche nessun motivo per tifare per un golpe militare perché non è chiaro chi arrivi al potere, la cautela di Biden è dovuta a questo motivo".

 

 

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