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Michele Santoro "sistemato" da Fedele Confalonieri: "Lei non ha capito niente"

Michele Santoro
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Probabilmente non c’è un telespettatore, nato prima del 2000, che non ricordi la sera del 10 gennaio 2013. Il luogo: lo studio di Servizio Pubblico su La7. I protagonisti: Silvio Berlusconi, Michele Santoro e Marco Travaglio, per il più memorabile, scapestrato momento di tv politica della nostra storia recente. A Otto e mezzo, su La7, nella puntata “amarcord” sul Cavaliere morto poche ore prima, Lilli Gruber invita in studio proprio Santoro, l’antesignano degli anti-berlusconiani per sua stessa ammissione oggi un po’ “orfano”.

Per ricordarlo, il TeleTribuno ha scelto due succosi aneddoti. Uno riguarda quella serata di 10 anni fa, quando l’ex premier pensò bene di spolverare la sedia dov’era seduto Travaglio dopo 10 minuti di violentissimi attacchi reciproci. Davanti ai buuu del pubblico, il Cav recuperò l’aplomb e il migliore dei suoi sorrisi: «Non sapete nemmeno scherzare».

 

«Fu come Italia-Germania - ricorda Santoro dalla Gruber -, Berlusconi era molto teso. Tanto che io ero preoccupato per l’andamento della serata. Lui poi è venuto fuori da protagonista quale era, si è preso la sua scena. A un certo punto, in un intervallo pubblicitario mi tirò per la giacca e mi disse “Michele, ma come ci stiamo divertendo...”. Questo ti dice com’era il personaggio». Come l’aneddoto svelatogli da Fedele Confalonieri: «Lei non ha capito niente di Berlusconi. Berlusconi è quel signore che sta alla sera in macchina con la sua fidanzata a fare l’amore. E dunque lui chiede a lei: cara, cosa vedi tu di fronte a noi? E lei: vedo un insieme di sterpi. E lui: no, cara mia, qui nascerà una città. Questo è Berlusconi, mi disse Confalonieri. Una descrizione perfetta. Dunque Confalonieri aggiunse: ma ho dimenticato un particolare. Quale? Quel campo non era edificabile».

 

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