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Ugo Mattei farnetica: "Se non fossimo codardi militaristi...", Merlino lo zittisce

Claudio Brigliadori
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Se non ci fosse qualcuno che gli crede davvero, l’ultima incarnazione di Ugo Mattei sarebbe un personaggio da ridere, fin quasi a svenire. A La7 tutti blandiscono il prof che da stimato giurista, promotore dei referendum sull’acqua bene pubblico, si è trasformato negli ultimi mesi prima in capopopolo anti-Green pass, quindi in leader dei pacifisti anti-Zelensky. E sempre con la medesima, inscalfibile sicumera. Ospite di Myrta Merlino a L’aria che tira, analizza la parata del 2 giugno, sorvolando a sorpresa sulla Murgia e la bufala del saluto romano dei militari davanti a La Russa. Non per un improvviso sbotto di saggezza, ma al contrario perché punta all’obiettivo massimo, Sergio Mattarella.

«Quello che ha detto rasenta la fattispecie costituzionale dell’Alto tradimento». In studio Gasparri si accascia con gli occhi rivolti al soffitto. «Il presidente ha utilizzato la Festa della Repubblica per confermare una posizione dell’Italia in totale violazione dell’articolo 11 della Costituzione, per cui l’Italia ripudia la guerra», assicura Mattei. Gasparri prende le distanze, Caprarica trasecola: «L’Italia rifiuta la guerra come strumento di risoluzione delle contese internazionali e proprio per questo dobbiamo sostenere la vittima della guerra».

 

«Se non fossimo dei codardi militaristi - replica Mattei - quelle forze armate le utilizzeremmo per separare i contendenti, non per armare uno dei due». E qui, tra lo sdegno generale, la Merlino lo blocca: «Le do un suggerimento. Mattarella non solo è un presidente ineccepibile, guardiano della Costituzione, ma ex giudice della Corte costituzionale e dubito che contravvenga al dettato della Carta. Lei può avere una posizione dubbiosa sulla guerra in Ucraina ma nulla c’entra con la posizione del presidente».

 

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