Marco Damilano fatto a pezzi: "Fallimentare, suicidio in diretta tv"
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CHI SALE (“28 giugno: l’implosione di Ponte Morandi”)
Non era affatto scontato un risultato del 4.4% di share per questo documentario sull’implosione delle pile 10 e 11 poste sul lato di levante del Ponte Morandi trasmesso in seconda serata lunedì su Rete 4. Questa terribile tragedia ha sconvolto e coinvolto milioni di italiani che hanno dovuto fare i conti con la fragilità delle nostre infrastrutture. Proprio quando si discute delle opportunità del Ponte sullo Stretto, il “modello Genova” può essere un utile spunto di discussione. Mai dimenticare il dramma e le vittime consapevoli, però poi è un dovere fare sistema per ricostruire.
CHI SCENDE (“Il cavallo e la torre”)
L’unica domanda che avrebbe avuto senso nel format di Marco Damilano è la seguente: perché la sinistra dopo vent’anni applica all’era Meloni le stesse categorie dell’antiberlusconismo vetero populista, dello stitico manicheismo basato sul dualismo fascismo e antifascismo? La “colpa” di una campagna così fallimentare, autoriferita e suicida non è solo della Schlein ma di tutto il “sistema” elitario della gauche. Pietro Grasso domenica a urne aperte ha contribuito a dare il colpo di grazia riesumando il sempre verde armamentario anti Cav. Un harakiri in diretta tv. E i risultati si son visti.
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