In Mezz'ora in più, Grasso torna in tv dalla Annunziata: veleno sul Cav e FdI
Piero Grasso, ex presidente del Senato è ospite di Lucia Annunziata a In Mezz'Ora. Al centro della puntata c'è la commemorazione dei 30 anni delle stragi del 1993. Grasso nel corso del suo intervento ha nuovamente ripreso la narrazione della trattiva Stato-mafia abbondantemente smontata da inchieste e sentenze. Ma riportando alla luce fatti noti e stra-noti della storia di quegli anni come ad esempio l'ipotesi di presenze esterne nelle stragi o la regia di una "strategia della tensione" dietro le stragi che colpirono il patrimonio artistico del nostro Paese. Grasso ci gira attorno più volte poi però non ce la fa e afferma: "Le indagini devono chiarire perché nel 1994 le stragi finirono, si parlava della discesa in campo di una nuova formazione politica. I due fattori sono legati?". A questo punto interviene la Annunziata che afferma: "Stiamo parlando di Forza Italia, di Brelusconi e Dell'Utri".
Grasso raccoglie l'assist e continua nella sua arringa: "Di certo ci sono delle circostanze da chiarire e il fatto che le stragi si siano fermate proprio nel 1994 è una circostanza chiara". Insomma ancora una volta l'obiettivo è chiaro, quello di legare il nome del Cav a quella stagione. E Bianconi, ospite in studio ha contestato le parole di Grasso: "Beh in quel periodo colpirono anche Maurizio Costanzo che lavorava per Mediaset, mi sembra alquanto strano".
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Ma Grasso non molla: "L'attentato era legato alla maglietta bruciata contro la mafia in tv da parte del conduttore". Insomma non c'è verso di uscire dai luoghi comuni che ormai hanno le ragnatele. Infine Grasso parla anche dell'elezione della Colosimo alla presidenza della Commissione Antimafia: "Il presidente della Commissione antimafia deve essere super partes, perché la politica non può avere colore sull’antimafia, non può essere né di destra né di sinistra perché la mafia va contro le libertà individuali, contro la democrazia e l’uguaglianza" ha aggiunto. "Adesso prendiamo atto di quello che è avvenuto ma cerchiamo di fare un controllo democratico su quello che avverrà - ha sottolineato Grasso - non tanto per quello che farà la Commissione antimafia ma per quello che non farà, e allora vedremo se le nostre perplessità saranno o no condivisibili".
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