"La Commissione d'inchiesta? Alla Camera ci fu grande entusiasmo, è passata all'unanimità. Al Senato mi avevano detto che sarebbe stato ancora più veloce e invece questa velocità non c'è stata": Pietro Orlandi, ospite di Giovanni Floris a DiMartedì su La7, ha parlato dello stallo sull'inchiesta relativa alla scomparsa della sorella Emanuela. "Qualcuno ha proposto degli emendamenti e hanno proposto anche l'audizione di alcune persone per chiarire alcuni fatti. E questo sinceramente non l'ho compreso", ha sottolineato il fratello della Orlandi.
Pietro Orlandi sbotta: "Discussione al Senato, ma perché?"
La Procura di Roma ha riaperto le indagini sulla scomparsa di Emanuela Orlandi, la 15enne sparita nel nulla il 22 giugno..."È surreale - ha commentato Andrea Purgatori, pure lui ospite della trasmissione - praticamente secondo questi emendamenti bisognerebbe fare un'istruttoria finalizzata a capire se la Commissione ha un senso oppure no, una roba che non si è mai vista". E Orlandi ha aggiunto: "Rimango stupito dal fatto che il Parlamento voglia chiedere chiarimenti alla Procura. Sono due cose completamente indipendenti". A quel punto è intervenuto il conduttore, che ha fatto una precisazione: "Questa è un'inchiesta che tocca degli aspetti profondi del nostro vivere, non solo civile, ma anche del credo delle singole persone, quindi bisogna muoversi con grande accortezza".
Emanuela Orlandi, bomba del fratello Pietro: "Se la notizia fosse confermata..."
Si torna a indagare sulla scomparsa di Emanuela Orlandi, la 15enne sparita nel nulla il 22 giugno del 1983. Dopo an..."Ma lei ha fiducia che alla fine il Parlamento possa andare a indagare su fatti così profondamente coinvolgenti?", ha chiesto poi Floris a Orlandi. Che ha risposto: "Nella prima fase avevo piena fiducia, infatti dissi 'non vedo più quella sudditanza psicologica nei confronti del Vaticano che c'era sempre stata', oggi invece sento che quella sudditanza è tornata. Non so se c'è qualcuno che non vuole rovinare i rapporti con la Santa Sede".