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Zona Bianca, Gasparri asfalta l'ambientalista: "Allora spogliati in Cina!"

Claudio Brigliadori
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Protesta? Teppismo? Ignoranza? Di sicuro, sceneggiata. Carlotta Muston, esponente di Ultima Generazione, in studio a Zona Bianca su Rete 4, dà il meglio (si fa per dire) di sé nel dibattito a distanza con Maurizio Gasparri. Giovane, la eco-attivista, ma decisamente “vecchio stampo” quando si tratta di esprimere tutta la sua disperazione con un campionario completo di occhi chiusi, dita sulla fronte, mani sul volto, testa china. In pochi secondi, il “best of” di quello che accadeva nelle tribune elettorali di fine anni 90, all’inizio della Seconda Repubblica. Il confronto sul cambiamento climatico accende gli animi oltre che le temperature.

 

 

 

«È giusto combattere le emissioni premette il senatore di Forza Italia -. Pensi, io sarei per l’energia nucleare, è la vera risposta al superamento del fossile. Ma se lei dice nucleare, loro si spogliano ancora di più, imbrattano altri monumenti perché loro sono contro qualsiasi forma di vita civile. Dopodiché l’Europa produce il 7% delle emissioni di Co2...».

 

 

 

La Muston, dopo aver avuto un mezzo mancamento ed esibito platealmente il suo stupore, sbotta. «Non mi dica la Cina, ma per cortesia, ma è ridicolo!». Proprio lì va a battere la lingua di Gasparri, e il dente di Carlotta duole eccome. «Perché non vanno a spogliarsi in Cina o in India? Perché non hanno il coraggio, gli ambientalisti guidati da Greta Thunberg, di andare a contestare cinesi e indiani, i veri inquinatori che devastano il pianeta. Dopodiché facciamo il nucleare, che è una fonte pulita. Per il resto, finché si spogliano vabbé. Ma imbrattare i monumenti è un atto di teppismo, ignoranza, si spendono soldi e va punito». Ovazione in studio, mentre la povera eco-talebana assiste con espressione disgustata alle scene di giubilo. 

 

 

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