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Cartabianca: "Falsi, poveri, tristi comunisti". Volano insulti, inferno dalla Berlinguer

Claudio Brigliadori
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Fascisti e comunisti, comunisti e fascisti. Perlomeno Giorgio Gaber si era limitato a “destra e sinistra”. Nei talk del 25 Aprile, così come in Parlamento, il refrain è ancora più estremo e piuttosto deprimente. Certo, nel brodo delle polemiche ci sguazzano a meraviglia politici e commentatori “democratici, progressisti, sinceramente antifascisti” e chi più ne ha (con la retorica) più ne metta. A CartaBianca, su Rai 3, Gad Lerner è talmente scatenato da mettere in difficoltà persino una come Bianca Berlinguer, che grazie a Mauro Corona ha ormai una laurea honoris causa in pazienza Zen.

«La parola fascismo dà un fastidio terribile alla destra, non adoperiamola più», sembra tendere la mano la firma del Fatto quotidiano, ex Repubblica. «Non siete fascisti, punto e chiuso». Sicuri sicuri? «Oggi quando parliamo di Soros usuraio, sostituzione etnica, blocco navale, quando prendono in giro i partigiani con “parmigiano portami via”, ricordando gli slogan dell’anticamera del governo degli esponenti che ora si dichiarano antifascisti, siete malati di quel nazionalismo suprematista, lo dico all’onorevole Sardone, che in Erdogan, in Putin e in Orban si manifesta esattamente con questo linguaggio. Quindi non parliamo più di fascismo ma di quella malattia».

 

L’onorevole Sardone è Silvia Sardone, ex Forza Italia oggi con la Lega. Che intesa la malaparata del suo interlocutore si scalda a velocità record: «Siete solo dei poveri tristi comunisti, che non siete neanche in grado di dire che il comunismo è un male e Stalin è stato un male. Siete tristi e falsi. Per me il comunismo rappresenta il male assoluto». Così è, se vi pare. La Berlinguer richiama i contendenti all'ordine: «Così non si capisce niente». O forse si capisce tutto fin troppo bene. 

 

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