Dritto e Rovescio, Paolo Del Debbio e la rom? "Per sei ore...", cifre clamorose
La trasmissione condotta da Paolo Del Debbio su Rete 4, Dritto e Rovescio, ha affrontato in maniera appassionata il tema delle borseggiatrici e dei campi nomadi fuori controllo. Tutto è iniziato lo scorso 16 marzo, quando si scatenarono le polemiche per i filmati realizzati in metropolitana. Dritto e Rovescio, in particolare, avrebbe trattato l'argomento per più tempo rispetto ad altri programmi. Stando a quanto riportato da TvBlog, il talk avrebbe dedicato ben sei ore ai rom nelle ultime cinque puntate: "Sei ore nette, nel senso che non considerano le interruzioni pubblicitarie. Il dato fa riferimento all’ultimo mese", si legge sul portale.
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TvBlog fa sapere che nella puntata del 16 marzo, sui 180 minuti complessivi di trasmissione, l’argomento ha occupato mezz’ora. Poi, negli appuntamenti successivi, il tema sarebbe arrivato a coprire metà puntata, "come è accaduto ad esempio il 23 marzo, il 30 marzo e il 6 aprile", si legge sul sito. Dove poi viene fatta una precisazione: "Va detto che dal conteggio sono esclusi i dibattiti strettamente connessi, come il problema sicurezza, il boom degli sbarchi e l’emergenza migranti". Giovedì 13 aprile, invece, all'argomento sarebbe stata dedicata un’ora, perché poi si è passati ad altri due casi di cronaca: quello dell’orso che ha ucciso il runner 26enne in Trentino e quello dell’insegnante di Oristano sospesa per aver fatto recitare preghiere ai suoi alunni.
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Del Debbio, comunque, le sue spiegazioni le ha già date in trasmissione: "C’è qualcuno che è preoccupato per il fatto che ci occupiamo di queste storie. Le trasmissioni si caratterizzano perché hanno una linea editoriale. Se non va bene, c’è un attrezzetto che si chiama telecomando e si può guardare qualcos’altro. Non è sostenibile che si dica che non siano un problema le borseggiatrici o che non ci sia un problema nelle comunità. Io dico che c’è un problema irrisolto da trent’anni. Chi non pensa che sia un problema è pregato di andare ad abitare vicino ad un campo rom. Questo è snobismo. Sì, ci sono altre tematiche, ma noi abbiamo scelto ora di occuparci di questa cosa, perché ne abbiamo quasi l’esclusiva”.
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