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Cacciari difende la Meloni: "Assurdo", la bomba su Mario Draghi

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Un Massimo Cacciari a tutto tondo commenta a Cartabianca l'attualità politica dando un colpo al cerchio (l'opposizione) e uno alla botte (la maggioranza), senza fare troppi sconti. In collegamento con Bianca Berlinguer su Rai 3, il filosofo spiazza molti telespettatori sul tema del Pnrr. La Lega ha proposto di rinunciare a una parte dei fondi europei accordati all'Italia e concentrarsi su un numero minore di progetti, al fine di portarli in porto nella maniera migliore possibile. Palazzo Chigi, che pure ha sollevato il problema della messa a terra denunciando le lacune del piano studiato a suo tempo da Giuseppe Conte prima e da Mario Draghi poi, ha però "blindato" il dossier. Risultato: il governo sembra incartato, mentre il tempo scorre inesorabile.

 

 



"Sul Pnrr rischiamo di fare una figura tremenda in Europa", sottolinea Cacciari, che come suo solito va dritto al nocciolo della questione". Tuttavia, prosegue dando un dispiacere a chi, di sinistra, lo segue da casa, "Sarebbe assurdo gettare la croce solo su questo governo. Stiamo scontando varie difficoltà, una di queste è l’impostazione data al Pnrr". Impostazione data soprattutto dal governo Draghi, ovviamente. E forse non è un caso che nei giorni scorsi, dopo le parole di Giorgia Meloni, i retroscena descrivessero SuperMario molto nervoso, con tanto di virgolettato "non tiratemi in ballo" più significativo di qualsiasi editoriale. 

 

 

 

Sul tavolo delle polemiche, come ogni aprile che si rispetti, la festa della Liberazione, con i veleni che hanno investito Ignazio La Russa per le sue parole a Terraverso, il podcast di Libero, sull'agguato partigiano di via Rasella. "Gli esponenti del governo celebreranno il 25 aprile in quanto fine della guerra. I più maturi di loro lo celebreranno in quanto fine di una dittatura", è il commento caustico di Cacciari, che ha una parola anche per il presidente del Senato: "Le dichiarazioni di La Russa su via Rasella? Tutti conosciamo il suo passato, speriamo che non sia anche il presente e il futuro".

 

 

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