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Fabio Volo arruolato da Lilli Gruber: "Quello che Meloni deve ricordare"

Claudio Brigliadori
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Sorpresa: Lilli Gruber si affida anche a Fabio Volo per picchiare duro su Giorgia Meloni. L’ex conduttore delle Iene, da anni affermatissimo tra radio, cinema e libri, si è sempre tenuto a debita distanza dalla politica, anche nelle ospitate dall’amico Fabio Fazio. Ma dallo studio di Otto e mezzo, su La7, regala una profezia (nera) sulla premier. Volo commenta i due interventi a Senato e Camera della leader di Fratelli d’Italia: «Sembra lei prima di diventare premier, non ha fatto questa transizione da leader a una carica istituzionale così elevata». 

«Guardando la diretta – prosegue -, i commenti mostrano che lei piace così, quindi non cambierà. L’aggressività non è però un punto di forza come crede. Deve ricordarsi che ora rappresenta tutti. Se hai il 30 per cento significa che 7 persone su 10 non l’hanno votata». Per il momento tutti i sondaggi confermano il gradimento della Meloni, «ma è ancora presto. Pian pianino deluderà gli elettori che l’hanno votata». Anche perché, sottolinea con un pizzico di perfidia, chi ha votato Meloni lo scorso settembre lo ha fatto perché «mancava lei, era una novità».

 

Un importante banco di prova perla premier si sta rivelando la battaglia sui figli delle coppie gay e sull’utero in affitto. «Ci vuole più tenerezza in politica – consiglia lo scrittore -. Due persone che hanno due idee diverse è una ricchezza. Ci si può ascoltare soprattutto su temi etici con grande rispetto da entrambe le parti». Quindi si trasforma in psicologo: «Non è che la sinistra attacca e la Meloni si sente sempre attaccata, quello è un classico dell’underdog. Ce l’ho anche io come atteggiamento nella vita perché non mi sento protetto. Io sono underdog quando sono attaccato o criticato. Ci vuole una ricerca profonda dentro di sé».

 

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