Bocchino contro Schlein: "Anti-italiana, dove ha il portafoglio"
La segretaria del Pd Elly Schlein è una "anti-italiana". Italo Bocchino, direttore editoriale del Secolo d'Italia, lo dice a chiare lettere nello studio di Otto e mezzo, a La7, facendo trasecolare Lilli Gruber e due ospiti schierati sul fronte opposto come Andrea Scanzi, firma del Fatto quotidiano, e la professoressa Rosi Braidotti, solitamente agguerritissima contro il centrodestra.
"Elly Schlein ha il cervello svizzero, gli interessi degli americani e il portafoglio elettorale in Italia. Ha 3 cittadinanze", è l'esordio con il botto dell'ex parlamentare di Alleanza nazionale e Pdl (poi colonnello di Gianfranco Fini nell'avventura, breve, di Futuro e libertà). "E' con la testa in Svizzera e in Usa, va a Bruxelles e non le interessa l'Italia", prosegue Bocchino come un Caterpillar, sottolineando come sui migranti la leader democratica stia conducendo una battaglia politica contro la premier Giorgia Meloni anche a Bruxelles, dove erano entrambe oggi in occasione del Consiglio europeo. Scanzi frigge sulla poltroncina, la Braidotti protesta polemicamente in collegamento dall'Olanda: "Bocchino attacca la Schlein perché ha tre cittadinanze? Io vivo all'estero da anni, mi stupisco che la Gruber non mi abbia ancora espulso".
Al di là delle battute, l'accusa di Bocchino è molto politica. Nelle ore precedenti, la Schlein a Bruxelles aveva invocato una Mare Nostrum europea, "cioè una missione di ricerca e soccorso nel Mediterraneo, che abbia il mandato operativo per salvare le vite quando ce n'è bisogno, perché le tragedie continuano ad accadere". "L'altra domanda che avrebbe senso fare - ha aggiunto - è perché non si può attivare la direttiva sulla protezione temporanea con chi, come a Crotone, sta fuggendo dall'Afghanistan e da altre situazioni di tortura e discriminazione in Siria? Quando c'è stata la necessità di accogliere un grande numero di persone (dall'Ucraina, ndr), si è attivata per la prima volta la direttiva sulla protezione temporanea. E' una domanda molto semplice e non sto sentendo Giorgia Meloni farla, perché non ha il coraggio di farla ai suoi alleati nazionalisti europei come Orban, che sono quelli che costruiscono i muri per lasciare l'Italia dall'altra parte e continuare a schiacciare i diritti fondamentali delle persone". "Bisogna avere pazienza, questa Europa è agli sgoccioli", ha commentato sempre Bocchino dalla Gruber: nel 2024 cambierà la maggioranza nell'Europarlamento, governeranno Ppe e Conservatori e la Meloni sarà la leader della maggioranza, diventerà una nuova Angela Merkel".