Schlein-Meloni, Senaldi: "Cosa accadrà domani"
"Dopo questo confronto, le parti sono più lontane, non c'è stato un tentativo di dialogo, semplicemente si sono affilate le armi": Pietro Senaldi, ospite di Omnibus su La7, ha parlato del faccia a faccia di ieri in aula tra Giorgia Meloni ed Elly Schlein. "Avendo più esperienza, dal mio punto di vista, è stata più convincente la Meloni - ha proseguito il condirettore di Libero -. Però certamente il dibattito di ieri è servito ai cronisti di politica, è servito a fare spettacolo, ma non ha mosso nulla in termini di governo. Mi spingo a dire che la Meloni non ha neanche svelato le sue carte. È stato un confronto dialettico di cui domani ci saremo dimenticati tutti".
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Secondo Senaldi, insomma, non è stato detto o fatto nulla di incisivo: "Quello che ha detto la Meloni non significa che l'Italia magari fra un mese non avrà ratificato il Mes, non significa che il governo prima o poi non farà il salario minimo, che - questa però è una mia opinione personale - è una battaglia sulla quale la Meloni non si può far superare dal Pd".
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Infine una considerazione rivolta alla Schlein: "Il salario minimo non è solo una cosa nominale. Quando il ministro Valditara dice che i professori del Nord devono avere un aumento di stipendio parla di salario minimo, perché un conto è vivere a Milano, un conto è vivere in un paesino di provincia sperduto, purtroppo è così".
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