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Denise Pipitone, dubbio atroce di Gianluigi Nuzzi: "Davvero non sanno nulla?"

Claudio Brigliadori
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Denise Pipitone «è nel cuore di tutti gli italiani, vogliamo sapere cosa è successo». Gianluigi Nuzzi, conduttore di Quarto Grado, fa visita al collega Giuseppe Brindisi a Zona Bianca, su Rete 4, e riaccende i riflettori sul giallo di Mazara del Vallo. Poche ore prima, l’ennesima doccia gelata: la 20enne rom bosniaca che vive a Roma, sottoposta a un test del Dna a sorpresa nei giorni scorsi, non è la bimba rapita a Mazara del Vallo nel 2004, all’età di 4 anni.

«Erano stati i carabinieri di Talenti a fare la segnalazione alla procura di Marsala, che bene ha fatto ad approfondire ogni pista, a difesa di chi vuole bene alla bambina e alla verità». «Anche l’arresto di Matteo Messina Denaro ci porta a non sottovalutare un fatto», prosegue il giornalista investigativo introducendo un tema per certi versi sconvolgente. «Con il rispetto dei siciliani onesti e perbene - premette ancora Nuzzi -, Mazara è una zona in cui Cosa Nostra ha una influenza e una presenza nevralgica, non soltanto militare ed economica». Davvero, chiede, possiamo pensare che un fatto così eclatante come il rapimento di una bambina in circostanze così misteriose (e morbose) «possa avvenire senza che le famiglie mafiose e i mandamenti e chi ha il controllo del territorio non sappiano nulla?».

 

«Quello che mi sorprende - conclude Nuzzi con un misto di stupore e amarezza - è che non ci sia stata una reazione. Cosa Nostra notoriamente vuole la quiete, non vuole i riflettori», mentre «un episodio di questo tipo deflagra». Possibile, dunque, che in quasi 20 anni «nessuno abbia mai dato una indicazione sinceramente utile e preziosa per ricostruire la storia? A me questo inquieta molto». 

 

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