Belen-Hunziker, dramma e lacrime: "I cerotti sui capezzoli per..."
"Mi chiamavano terrona", confessa Michelle Hunziker. "Cerotti sui capezzoli perché i compagni di classe non mi diano fastidio", aggiunge Belen Rodriguez E' uno dei momenti più intensi e commoventi della seconda serata di Michelle Impossible & Friends su Canale 5. Tra tanti siparietti comici e divertenti, anche grazie alla presenza di Katia Follesa e Mago Forest, il duetto tra la showgirl svizzera e quella argentina arriva potente e diretto come un pugno allo stomaco.
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Le due dive di Mediaset leggono i rispettivi diari degreti, una accanto all'altra, mettendo a conoscenza gli italiani dei loro drammi privati. Confidenze strazianti che partono dall'infanzia e arrivano fino all'approdo in Italia, ben lontane dal mondo sfavillante e patinato dello show business. Sfoghi intimi e dolorosi che hanno lasciato di sasso i telespettatori in studio ma anche a casa, a giudicare dai commenti in tempo reale e post-puntata su Twitter.
"Mi chiamavano terr***". Hunziker e Belen in lacrime, guarda il video
"Non ho amici e non conosco la lingua - legge Belen, rendendo noti i turbamenti di Michelle -, i compagni di classe mi picchiano e mi prendono in giro, mi chiamano terrona, in svizzero, ero la terrona degli svizzeri". La palla passa alla Hunziker, che ripercorre i traumi della Rodriguez: ""Devo andare a scuola, mi sento a disagio, tutti mi guardano, sono diversa dalle altre. Metterò dei cerotti sui capezzoli, per evitare che i miei compagni di classe mi diano fastidio".
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Gli inizi in Italia, per entrambe, non sono stati facili. "Sono ormai tre anni che vivo qui e lavoro - scrive l'argentina nel suo diario -, vorrei aprire un conto corrente, avere un contratto d'affitto, pagare le tasse, ma non posso, perché sono clandestina e mi pagano solo in nero". La Svizzera è a un tiro di schioppo da Milano, ma anche per la Hunziker le difficoltà sono tante, da sembrare insormontabili: "Sono appena arrivata in Italia, non ho i documenti per restare qui, non riconoscono il mio diploma, per rimanere devo ricominciare le superiori, ho 17 anni e i miei compagni di classe ne hanno 13".
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Michelle cresce, diventa donna, mamma, ha successo. Ma questo non cancella le pagine nere: "Nasce la mia terza figlia e sono felice - legge Belen, in lacrime -. Non posso fare a meno di pensare che vorrei avere davanti a me quel medico che mi disse che non avrei mai potuto avere figli. È sera e siamo sole, le bambine dormono, spengo le luci e posso spegnere anche il sorriso. Il sorriso è l’arma per proteggere le persone che amo". Il dramma parallelo della Rodriguez è legato ai suoi tre aborti: "Non c’è più il battito e sento il sangue che si gela - annota nel diario, letto da una Michelle anche lei con gli occhi lucidi -. È successo di nuovo, il dolore è enorme e ho ancora voglia di riprovarci". Il messaggio finale è potentissimo: "Siamo riuscite a scegliere la nostra libertà e finalmente ignoriamo i giudizi che possono fare tanto male. Abbiamo sbagliato? Certo. Abbiamo fatto delle cose giuste, ma la vita è questa e va bene così".
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