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Cinque Minuti, Bruno Vespa? "Nessuna scelta è innocente": il sospetto di Aldo Grasso

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Da lunedì scorso, dopo il Tg1, su Rai 1 va in onda Cinque minuti, la rubrica quotidiana condotta da Bruno Vespa che ha ospitato all'esordio Giorgia Meloni, il premier, e che sta raccogliendo ascolti strepitosi. E sul nuovo prodotto televisivo, ecco piovere la penna tagliente di Aldo Grasso, il critico tv del Corriere della Sera, che si spende nell'analisi della striscia inaugurata da Viale Mazzini.

Grasso parte dal "conduttore dadaista: Cinque minuti per noi, e poi anche tu partirai...", cita la sigla. E rimarca: "Per il suo nuovo programma, Bruno Vespa ha scelto per sigla una canzone di Maurizio Arcieri, quello dei New Dada. Ogni scelta in tv non è mai innocente", afferma il critico televisivo.

 

 

E ancora, aggiunge: "Com'è noto, i newdadaisti non hanno all’interno del loro gruppo linee comuni, non hanno nulla da comunicare su un piano propositivo ma solo gesti di rottura nei confronti delle istituzioni, culturali o politiche. Il movimento si caratterizza per il suo spirito nichilista attraverso il quale si vuole esprimere il senso del nulla e del vuoto", afferma Aldo Grasso un poco polemico e altrettanto filosofeggiante.

"Dove sta la provocazione di Vespa?", s'interroga poi. Dunque la risposta: "In due gesti sostanziali. Il primo consiste nell’azzeramento assoluto della scrittura (telecamera fissa e via), nel raggiungimento del tanto agognato grado zero di fronte a una tv che tende inconsapevolmente al barocco, all’eccesso, alla confusione. Il secondo è rappresentato dall’assenza di domande. Vespa ha invitato la presidente del Consiglio Giorgia Meloni (in collegamento da Palazzo Chigi), le ha suggerito il tema da trattare e da ascoltare. Non male, aspettiamo il seguito", conclude Aldo Grasso la sua peculiare recensione di Cinque Minuti.

 

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