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Senaldi e la Meloni a Kiev: "A chi dovete chiederlo"

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La missione di Giorgia Meloni a Kiev, per il faccia a faccia con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, "non può cambiare le sorti della guerra ma spero almeno segni una svolta nel dibattito politico interno in Italia". Ospite di Barbara Palombelli a Stasera Italia, su Rete 4, il condirettore di Libero Pietro Senaldi commenta l'intensa giornata diplomatica di martedì, iniziata con il discorso alla Nazione di Vladimir Putin (con l'annuncio del "congelamento" della partecipazione della Russia al trattato Start sottoscritto con gli Usa per la non proliferazione degli armamenti nucleari) e proseguita con la risposta da Varsavia del presidente americano Joe Biden ("Staremo sempre con Kiev"). In mezzo, appunto, l'incontro Meloni-Zelensky. 

 

 

 

"Una giornata importante - spiega Senaldi -, in cui la Meloni schiera l'Italia a fianco dell'Ucraina in maniera definitiva. Forse bisognerebbe smetterla di chiederle dei suoi alleati. Se qualcuno ha qualcosa da chiedere lo chieda ai suoi alleati, perché lei ha fatto capire che non si muoverà da questa posizione". Il riferimento è alle polemiche sulle possibili "deviazioni" di Silvio Berlusconi e Matteo Salvini sulla linea filo-Zelensky di Palazzo Chigi. 

 

 

 

 

"Al massimo bisognerà chiedere agli alleati se sono disposti ad andare a casa pur di cambiare linea politica sull'Ucraina - conclude Senaldi -, cosa che secondo me non accadrà e questo viaggio, che non può cambiare le sorti della guerra, spero che almeno segni una svolta nella politica interna in Italia e chiarisca e conforti tutti sul ruolo centrale della Meloni nella Nato, nell'alleanza. Ha guadagnato spazio secondo me in questi giorni rispetto a Francia e Germania".

 

 

 

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