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Gentiloni gela la Gruber: "Non esageriamo, Draghi era forte ma la Meloni..."

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Paolo Gentiloni non dà soddisfazione a Lilli Gruber. Ospite di Otto e mezzo, su La7, nella puntata del 17 febbraio, il commissario europeo agli affari economici e monetari, la gela subito: "Non esageriamo. Draghi era molto forte. Certamente l’Italia è centrale, lo è stata e lo è tuttora", dice Gentiloni riferendosi al governo di Giorgia Meloni, dal punto di vista dell'Unione europea. "C’era attesa di un governo italiano molto aggressivamente anti-europeo. I primi mesi hanno fatto ricredere chi aveva questi timori. È vero che, almeno fin qui, il governo ha preso decisioni molto utili e importanti", sottolinea l'ex premier.

 

 

"Poi bisogna vedere cosa succede nei prossimi mesi. Con Giorgia Meloni, come con tanti governanti europei, abbiamo un rapporto epistolare, ci scambiamo messaggi. È molto utile", prosegue Paolo Genitloni, aggiungendo che tuttavia "avere un rapporto problematico con la Francia sarebbe un errore molto grave". "Io - ricorda - sono stato tra gli iniziatori del trattato del Quirinale e penso che l’Italia e la Francia hanno molto spesso interessi convergenti. Il che non vuol dire aiutare la Francia contro la Germania ma fare gioco con questi Paesi importanti". 

 

 

E ancora: "Il governo italiano è consapevole che ci sono le scadenze del Pnrr. La modifica della scadenza del 2026 richiederebbe la ratifica di 26 parlamenti, lo trovo difficile", conclude. "Abbiamo distribuito 144 miliardi di euro di cui 67 all’Italia. La responsabilità italiana è grande, perchè se va male per l’Italia va male per l’Ue".

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