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DiMartedì, Pagnoncelli: "Perché l'Italia non è di destra", la teoria

Nando Pagnoncelli

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"Non bisogna confondere il risultato sia delle elezioni politiche sia delle regionali con quelli che sono i numeri reali del Paese", spiega Nando Pagnoncelli in collegamento con Giovanni Floris, a DiMartedì, su La7, nella puntata del 14 febbraio. Secondo il sondaggista, infatti, l'Italia non è un Paese di destra e spiega perché. "Il centrodestra ha vinto nettamente le politiche e le regionali in Lombardia e nel Lazio", sottolinea Pagnoncelli, "ma se vediamo i dati dobbiamo considerare i 18 milioni di elettori che o si sono astenuti o hanno votato scheda bianca. Quindi i numeri non dicono che l'Italia è di destra". Convinto lui...

Qui l'intervento di Nando Pagnoncelli a DiMartedì

 

 

Ma attenzione, aggiunge il sondaggista: "Noi ogni mese rileviamo un indicatore: l'auto-collocazione, chiediamo quindi all'intervistato se si sente di centrodestra, centrosinistra o centro": ecco l’ultimo risultato di gennaio: i "non collocati", cioè quelli che non si sentono di appartenere ad alcuno schieramento sono il 33 per cento. Il 27 per cento si dichiara di centrosinistra, un altro 27 per cento si dice di centrodestra, un 9 per cento di centro e "non sa" il 4 per cento. "Quindi il risultato elettorale, molto spesso", conclude Pagnoncelli, "è guidato dal voto dei cosiddetti auto-collocati cioè che votano a destra o a sinistra ma non si riconoscono" in nessuno dei due schieramenti. "In questo caso era un astensionismo in prevalenza dell'elettorato di centrosinistra, sapendo che non avrebbero vinto non sono andati a votare".

 

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