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Amadeus rischia il posto? "Nessuno è più al sicuro"

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Non si escludono cambiamenti in Rai. Nonostante gli ottimi ascolti, la 73esima edizione di Sanremo ha registrato non poche polemiche: dai fiori di Blanco, fino alle gag Fedez-Rosa Chemical. Per non parlare del gesto del rapper contro il viceministro Galeazzo Bignami. Per questo, si legge sulle colonne del Fatto Quotidiano, "nessuno dei vincitori può sentirsi al sicuro". Nemmeno la Rai, Stefano Coletta e Amadeus.

 

 

In particolare il direttore artistico e il conduttore deve guardarsi le spalle: "La sua è stata, per mesi, la strategia del 'seguirà comunicato' come neanche le Br. Poi gli hanno portato Mattarella nel royal box, Benigni a sciorinare la Carta e Amadeus si è trasformato nell’Uomo Forte di una veterosinistra memore della Casa del Popolo di Monghidoro". Eppure non è passato inosservato il parterre di co-conduttrici che nei loro monologhi hanno parlato di razzismo, orologi biologici e del pensarsi libere e social. "Peccato - si legge a firma di Stefano Mannucci - che le signore in gara non abbiano conquistato neppure uno strapuntino nella top five, tanto da indurre Mengoni a sentirsi in colpa, perché 'c’è ancora tanto da fare in Italia'". E forse, a poter dormire sonni tranquilli, è solo lui.

 

 

Ossia "l'unico a godersi la domenica è Mengoni: un plebiscito per la compiutezza pop di Due vite e per il gospel di Let it Be. Andrà nella beatlesiana Liverpool a difenderci all’Eurosong, più in là dovrà preoccuparsi dell’invito a Kiev di Zelensky. 'Ma solo io devo andare?' ha sgranato gli occhi coinvolgendo Lazza e Mr.Rain. Tranquillo Marco, vale per quando i fiori di Sanremo saranno messi nei cannoni".

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