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"Cos'ha detto Vauro quando mi hanno sparato". Storace, la vergogna rossa

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"Cospito? Uno psicopatico". Ospite di Non è l'Arena nella puntata di domenica 12 febbraio su La7, Vauro torna sul caso che sta smuovendo tutti gli anarchici: la revoca del 41 bis all'anarchico Alfredo Cospito. Condannando l'azione che ha portato l'uomo in carcere (la gambizzazione dell'ad di Ansaldo Nucleare), il vignettista ricorda "una battuta di pessimo gusto" fatta in passato nei confronti di Francesco Storace. E, incalzato da Massimo Giletti, la firma di Libero spiega: "Sì, mi ha detto che avevano sbagliato mira quando mi hanno sparato. Ha anche trovato un giudice che gli ha dato ragione". "Tu - si mette in mezzo Vauro - mi avevi detto che ero contiguo alle Br, cosa che non è mai stata". "Beh - prosegue Storace -, grosso modo". 

 

 

Ma Vauro torna in fretta sulla questione del carcere duro, da lui definita "una legge non per incrementare la punitività della detenzione, ma per far sì che il condannato non possa mandare dei pizzini". Secondo il vignettista "ha anche un senso, ma andrebbe storicizzata". L'esempio più lampante? "Messina Denaro il 41 bis se l'è fatto per trent'anni a casa sua". Vauro prende la lunga latitanza del boss come la riprova che "il 41 bis non sia un così potente deterrente rispetto alla lotta alla mafia. Lo sospetta anche Di Matteo".

 

 

Il magistrato sempre su La7 aveva contestato l'operato del governo, perché "la lotta alla mafia non è fatta solo dal 41 bis e dalle leggi carcerarie, ma si nutre anche ovviamente di quelli che sono i grandi temi della giustizia. Quando sento parlare di riforma delle intercettazioni, quando sento il ministro Nordio che auspica addirittura che le intercettazioni non siano più ritenute un elemento di prova, quando sento ancora oggi che si discute sul limitarle per reati diversi da quelli di mafia e di terrorismo, mi preoccupo".

 

La battutaccia di Vauro a Storace 

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