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Non è l'arena, bomba dell'ex brigatista: "Mafia? Si è saldata con la sinistra"

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L'ex brigatista coinvolto nel sequestro di Aldo Moro, per cui è stato in carcere, Raimondo Etro, interviene sul caso Cospito. Ospite di Massimo Giletti a Non è l'arena, su La7, nella puntata del 5 febbraio, Etro spiega di "aver avuto la fortuna di non aver vissuto il carcere duro" come invece sta vivendo l'anarchico in sciopero della fame da più di cento giorni, e sostiene che "la battaglia contro il 41 bis è una battaglia storica della mafia. Che purtroppo si è venuta a saldare con gli anarchici, gli unici che hanno a cuore le sorti di Cospito, e con la sinistra che sta strumentalizzando questa situazione e sta gettando benzina sul fuoco perché rancorosa per aver perso le elezioni". 

Qui l'intervento di Raimondo Etro da Massimo Giletti

 

 

Parole durissime quelle di Raimondo Etro, che prova anche a spiegare quello che avviene negli istituti penitenziari: "In carcere si creano degli interessi strani tra detenuti politici e mafiosi nel senso che ci sono degli interessi comuni", prosegue l'ex brigatista. "Ma è la mafia che vuole l'abolizione del 41 bis". Rispetto a Cospito e al carcere duro "c'è sicuramente un fatto umanitario", osserva l'ex brigatista. "Lo Stato nei miei confronti si è comportato in modo più clemente e tollerante".   

 

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