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DiMartedì, fango-Molinari contro Donzelli: "Cos'è il fedelissimo di Meloni"

Molinari e Floris

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Il caso Donzelli accende il dibattito da Giovanni Floris a DiMartedì, su La7, nella puntata del 31 gennaio. In collegamento c'è il direttore de La Repubblica Maurizio Molinari, che osserva: "L'onorevole Giovanni Donzelli da un lato non conosce la tradizione democratica e garantista che vede la possibilità di alcune delegazioni parlamentari di andare a trovare dei detenuti. E poi naturalmente", prosegue il direttore, "c'è la carenza di conoscenza sul riserbo su documenti riservati. Donzelli ha letto una intercettazione coperta da segreto e l'ha candidamente rivelata al Parlamento". E questo, conclude Molinari, "dimostra l'inadeguatezza politica dell'uomo più vicino a Giorgia Meloni".

 

Qui l'intervento di Maurizio Molinari a DiMartedì

 

 

Donzelli infatti, in aula, ha parlato delle conversazioni tra il detenuto Alfredo Cospito e Francesco Presta, esponente dell'ndrangheta e sempre tra Cospito e il camorrista Francesco Di Maio. "Quello che ho riferito non erano intercettazioni ma una conversazione captata in carcere e inserita in una relazione del ministro della Giustizia del cui contenuto, in quanto parlamentare, potevo essere messo a conoscenza. Paradossale che i parlamentari del Ps invece di spiegare perché sono andati a trovare Cospito e cosa pensano del 41 bis, attacchino me", si difende Donzelli in una intervista a Il Corriere della Sera. "Non ho divulgato intercettazioni ma ho parlato di quanto riportato in una relazione al ministero di Giustizia di cui, in quanto parlamentare, potevo conoscere il contenuto. Non ho violato segreti. Non mi hanno dato nessun documento riservato. Volendo approfondire la vicenda Cospito, ho chiesto notizie dettagliate al sottosegretario Andrea Delmastro".

 

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