Quarta Repubblica, Rampini svela il piano horror di Putin: "Indietro non si torna"
Federico Rampini non usa perifrasi: la situazione è seria. L'editorialista del Corriere della Sera a Quarta Repubblica usa parole chiare per definire la crisi che sta colpendo l'Occidente che si intreccia con la guerra in Ucraina. La vicenda dei sabotaggi e delle esplosioni sul Nord Stream secondo Rampini è un segnale chiaro non solo di quello che sta succedendo negli equilibri tra Russia e Usa, ma anche di quello che potrebbe accadere nel caso in cui la guerra diventasse totale. Putin, secondo Rampini, non è disposto a fare retromarcia e di fatto lo scenario che ci attende potrebbe essere terribile.
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Intervenendo a Quarta Repubblica, Rampini ha messo in chairo le cose: "Se Putin è in grado di colpire le infrastrutture la sua minaccia è che può colpirne altre. Danneggiare questi gasdotti può essere un segnale che lui manda ai suoi dicendo che indietro non si torna".
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Insomma il presidente russo avrebbe agito in modo spericolato sul Nord Stream per dare un messaggio ai suoi fedelissimi e soprattutto per blindare la sua leadership che inizia a logorarsi con le prime crepe sul fronte interno. Lo scenario che prospetta Rampini è inquietante e non ci resta che attendere le prossime settimane per capire in quale direzione andrà il conflitto in Ucraina.