Giorgia Meloni, Lèvy la infanga ancora: "Cosa ha detto su Mussolini", balla in tv
Un vera e propria bufala in diretta tv. Ancora una volta Bernard-Henri Lèvy attacca il centrodestra e questa volta non lo fa dal salotto di Marco Damilano su Rai Tre ma da quello di Concita De Gregorio su La7. A In Onda va in scena l'ennesimo processo alla Meloni per bocca del filosofo che viene ospitato sulle pagine de La Stampa da Massimo Giannini. Levy la spara grossa e afferma: "Il fascismo non è morto, avete una probabile primo ministro che in tutta la campagna elettorale ha detto che Mussolini ha fatto cose buone ed è una persona di valore. L'Europa è altro, è dire che Putin e Mussolini non sono come gli altri politici...", ha affermato.
"Lévy? Ospite più vicino alla destra". Chi prende le difese di Damilano: terremoto-politico
Parole che la Meloni non ha mai pronunciato in questa campagna elettorale. A frenare le parole fuori controllo di Levy è stato Aldo Cazzullo che ha ricordato al filosofo che quelle parole sono state pronunciate dalla Meloni in un video di quando aveva 19 anni.
Marco Damilano, come ha letto le scuse su Rai 3: l'ultima vergogna
Ma niente da fare Levy è un fiume in piena e attacca ancora: "Meloni ha un alleato che durante la pandemia ha detto che il saluto romano era come salutarsi col pugno...". Ma dopo qualche istante di imbarazzo per un attacco così deciso (e vergognoso) il filosofo è stato congedato dalla De Gregorio senza troppi rimpianti con un laconico: "Abbiamo capito quello che vuole dire...".