Le Iene, "la mia gli piace più delle altre": Belen e la confessione su De Martino
Arriva Stefano De Martino a Le Iene. E per Belen Rodriguez, conduttrice del format di Italia 1, l'assist è servito su un piatto d'argento. Il motivo? La soap che tiene banco. Lei, lui, l'altro (con cui la storia d'amore è finita da qualche tempo). Insomma, l'ex ballerino di Amici - reduce dal successo ad Amici e poi su Rai2 - arriva nel programma di Italia 1 con un monologo molto importante. Lo annuncia proprio sua moglie (perché, tra alti e bassi come le montagne russe, i due non si sono mai lasciati definitivamente). Qualcuno, un insider abbastanza informato, parla dell'arrivo di De Martino nel camerino di Belen. Ma non si sa altro. Per l'ultima puntata di stagione arriva pure lui ed in Rete tutti ne parlano. Teo Mammucari coglie l'occasione per scherzare sul suo arrivo. “Ha paura di entrare, perché è il terzo incomodo!”, dice.
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“Una persona che conosco abbastanza bene, la condivido anche con voi”, dice la Rodriguez parlando di Stefano. Alla fine del monologo, però, Mammucari ne approfitta per scherzare un po'. “Eeeehh… è molto simpatico!", dice. E Belen risponde con il sorriso. Ma la spiegazione del ritorno di De Martino viene data sui social dove la Rodriguez risponde ad un tweet. Un utente scrive: “Sappiamo benissimo tutti che la minestra riscaldata non è una buona cosa. E quindi mi viene da dirti: cara Belen Rodriguez scansati che ci penso io a dare la mia lasagna a Stefano De Martino“. Lei risponde: “In realtà mi sono già scansata parecchie volte, ma la lasagna di nessun’altra gli è piaciuta abbastanza“. Cala il gelo. Sui social.
Ecco il teso del monologo di Stefano De Martino. "Oggi chi si è esprime in pubblico è necessariamente chiamato a fare qualcosa di speciale, unico ed irripetibile. E io quindi mi sono chiesto: perché? Viviamo nella fiera del superlativo, gli ospiti sono sempre straordinari, gli show sono sempre sensazionali, le modelle sono sempre top, i libri sono sempre best seller e le notizie sono solo choc. In questi reiterati eccessi in larga scala si creano modelli di bellezza, fama e ricchezza non raggiungibili e questo porta ansia e frustrazione per quelli che ambirebbero ai traguardi proposti dai media e dai social a cui non potranno mai arrivare. Però c’è un antidoto all’inflazione dei superlativi, ed è la grammatica. Seguitemi: la grammatica distingue il superlativo in due tipi. C’è il superlativo assoluto: bellissimo, ricchissimo, famosissimo. – ha continuato Stefano – Però questo superlativo assoluto è un dittatore, non accetta nessun confronto. È dispotico. E pure un po’ antipatico, e ci mette sotto stress. A me sta simpatico, invece, il superlativo relativo. Il superlativo relativo è democratico. Perché, al posto di dire “ricchissimo, bellissimo, famosissimo”, lui dice: “il più bello, il più ricco, il più famoso”, si mette in relazione. Accetta i termini di paragone. È uno di noi. Quindi, se tu, con il superlativo assoluto, devi essere “bellissimo” punto e basta, con il superlativo relativo, potrai essere “il più bello” in un ambito a tua misura: il papà più bello per tuo figlio, il più ricco di attenzioni per chi ami. L’ordinarietà è importante! Senza di essa, senza un termine di paragone, lo straordinario non potrebbe esistere. Essere normali è bello. E spesso ti fa guadagnare l’amicizia, il rispetto e l’amore di quelli che stanno attorno a te. E comunque, non crediate che sia così facile: lo diceva anche Lucio Dalla: l’impresa eccezionale, dammi retta, è essere normale”.
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