Zona Bianca, "sai perché ti umiliano?": la sexy-prof Anna Cirani insultata dalla Boralevi, inferno in tv
Mega rissa a Zona Bianca, su Rete 4. Stavolta Sergej Lavrov non c'entra. In studio da Giuseppe Brindisi ci sono Antonella Boralevi e Anna Ciriani, la mitologica sexy prof balzata agli onori delle cronache qualche anno fa per le sue foto nuda o in abbigliamento succinto. La mattina in classe, la sera in qualche locale hot se non addirittura in un festival hard. Ai tempi la Ciriani si era lamentata per il trattamento subito, ripetendo che fuori dalla classe non aveva commesso nulla di illegale e che si trattava, dunque, di semplice moralismo un po' bigotto. La Boralevi però incalza e alza i toni: "Non ti umiliano perché sei donna, ti umiliano perché sei stata stupida a farti le foto nuda".
Sondaggio, Carlo Calenda mette il turbo (grazie alla dominatrice?): le ultime impensabili cifre
Oggi la Ciriani è consigliera comunale a Pordenone e il suo caso ha anticipato, in qualche modo, quello della "Dominatrice" sadomaso candidata a Como in una lista civica sostenuta da Azione, che ha costretto Carlo Calenda a un precipitoso dietrofront. La questione, ribatte la Boralevi, non è se sia legale o meno insegnare la mattina e fare la starlette per adulti la sera, semmai se sia appropriato. "Lei non appartiene al sistema dei valori della scuola, ti umiliano perché sei stata così stupida da farti fotografare nuda". La Ciriani protesta, la Boralevi incalza: "Taccia, taccia, lei non possiede i principi della logica. Andare in giro nuda sadomaso non è un valore che tu possa insegnare". "Io insegno a degli adulti, sono madre e insegno dei valori, la mia vita privata è la mia vita privata", si difende ancora la sexy prof.
"Nel momento in cui lei mi fa l'insegnante e poi mi va a un festival hard... - interviene Roberto Poletti - Nel bagno dell'istituto dove insegnava, qualcuno ha attaccato le sue foto senza veli". "Questo è revenge porn, non l'ho fatto io, è un danno che ho ricevuto e ho denunciato la cosa". "Però automaticamente la sua professione di educatrice diventa incompatibile con le sue abitudini fuori dalla scuola".