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Non è l'Arena, Giletti in imbarazzo: "Mentana non è come tutti voi", colpo basso nel faccia a faccia

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Massimo Giletti ha aperto la puntata di Non è l’Arena di domenica 16 maggio con un faccia a faccia molto interessante con Giovanni Minoli. Impossibile non partire dalle polemiche che bollono all’interno del dibattito pubblico italiano: Giletti ha citato il caso del Fatto Quotidiano, dove Furio Colombo ha manifestato tutto il suo disagio nel condividere il giornale con Alessandro Orsini, incontrando l’appoggio di Gad Lerner. Ne è scaturito un grosso dibattito, nel quale però Minoli non vuole entrare.

 

 

“Metà delle cose che vengono dette mi sembrano cazz*** - ha dichiarato il giornalista senza peli sulla lingua - conta quello che capita lì, la guerra, i morti, quelli che non ce la fanno. I bla bla bla intorno a quello che capita raramente sono interessanti, c’è soltanto un programma che è veramente di grande qualità e di servizio pubblico: è quello di Enrico Mentana, che è semplice, didascalico, approfondito, informato. Ha tre inviati che sono dei freelance, ha un esperto in studio che è eccezionale ed Enrico stesso lo è. Il suo è un modello di trasmissione per questo tipo di cose, non ci sono isterismi e non si dà la caccia all’ospite strano, come fate tutti voi”.

 

 

Ma come se ne esce da questa guerra? “Noi sappiamo cosa vogliono gli ucraini, ovvero riprendersi il loro territorio, ma non sappiamo cosa vuole Putin - ha sottolineato Minoli - quindi è difficile dire come va a finire se non sai cosa pensa uno dei due contendenti. Se è vero come sembra che la Russia ha già perso il 30% delle sue forze, tra mezzi e uomini, allora credo che Putin stia facendo una riflessione profonda. Se non lancia la bomba atomica deve vincere sul campo, e farlo mi sembra difficile”.

 

 

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