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L'Eredità, Flavio Insinna ferma tutto: "Basta così, ho la nausea. Non vado avanti"

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A L'Eredità si torna a parlare di guerra in Ucraina, e Flavio Insinna non rinuncia a dire la sua. Qualche giorno fa il conduttore del quiz preserale di Rai1 era finito nel tritacarne delle polemiche politiche per essersi esposto contro la fornitura italiana di armi alla resistenza di Kiev. Martedì 5 aprile gli autori della trasmissione hanno colpito ancora, sottoponendo a Insinna e ai concorrenti una domanda sulla Seconda guerra mondiale che però calza a pennello anche con la drammatica attualità. 

 

 

 

 

"Non vado avanti. Scusate ma ho un senso di nausea a leggere cose riguardanti la guerra". Insinna si è guadagnato l'applauso dello studio, giocandosi la (facile) carta del pacifismo. D'altronde, chi può assuefarsi alle notizie di massacri di civili, morti inermi e innocenti, bombe su case e ospedali? Difficile, però, dire come riuscire a bloccare gli orrori solo a parole. 

 

 

 

 

Per la cronaca, la domanda dell'Eredità era "Nel corso della Seconda Guerra Mondiale l'operazione 'Vesuvio' è servita a liberare dall'occupazione tedesca quale territorio?". Per 30mila euro, ecco le quattro possibili risposte: "Irpinia", "Golfo di Salerno", "Corsica" e "Tavoliere delle Puglie". La concorrente ha scelto "Corsica". Risposta giusta, con Insinna che si congratula ma regala anche un commento amareggiato: "Dalla storia non abbiamo imparato quasi niente altrimenti non ci troveremmo in queste condizioni". Parole in ogni caso all'acqua di rose e commosse, come quelle dette lo scorso sabato in occasione della puntata speciale in onda in prime time quando ospite in studio c'era Francesco Gabbani. Insinna nel 2017 aveva commentato l'Eurovision Song Contest a cui partecipava proprio Gabbani, dopo il successo al Festival di Sanremo, e che era stato organizzato dall'Ucraina: "Avevo il vestito della scimmia di Occidentali's Karma in quell'occasione - ricordava il conduttore -, la gente quella sera per strada a Kiev mi guardava e sorrideva. La vita è così che dovrebbe essere".

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