L'Eredità, Flavio Insinna e la propaganda pro Putin su Rai1: comizio prima del Tg, un caso
«Per me il risparmio andrebbe fatto sulla spesa militare e con quei soldi costruiti scuole, ospedali, case. Mi taccio, tanto lo sapete che c'ho ragione io». Parole chiare, precise e decise. Un manifesto di Flavio Insinna intento politico pronunciato però da un conduttore tv. Lo ha fatto Flavio Insinna, nel corso della puntata dell'Eredità di venerdì scorso, il consueto quiz del pre -serale di Rai Uno. Concetti espressi a ridosso del Tg1 delle 20 che si sarebbe poi occupato proprio della polemica ne la maggioranza di governo sull'aumento delle spese militari, con la contrarietà di Giuseppe Conte e dell'M5S, rispetto agli impegni presi dal premier Draghi con la Nato e l'Unione Europea.
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Una presa di posizione forte, fatta sulla rete pubblica e sulla rete Ammiraglia di Viale Mazzini in una fascia oraria molto seguita. E così l'intervento politico di Insinna, non il primo, ha fatto discutere rendendo il video della puntata virale sui social, alimentando polemiche e discussioni. Al di là delle idee dello stesso presentatore, da sempre vicino a posizione pacifiste e del cattolicesimo sociale, quello che stona di più non sono i suoi ideali, ma il contesto in cui li ha espressi. Pochi secondi rubati all'interno di un gioco a quiz in cui si regalano milioni, che nel segmento finale, con il gioco finale della Ghighiottina, supera spesso il 22% di share con ascolti che vanno oltre i 4 milioni e mezzo di telespettatori. Insomma non sembra certo la sede adatta per mettersi ad esprimere opinioni politiche su un argomento così delicato, mentre si cerca di vincere un montepremi tramite un gioco di parole.
GUERRA IN CORSO - Con una guerra in corso, esprimere quelle opinioni in un quiz a premi, sembra più che altro un gesto di propaganda, nel momento in cui proprio l'Ucraina continua a chiedere aiuti militari in fatto di armi e tecnologie che unite alle attuali pesanti sanzioni economiche sembrano aver reso meno bellicoso Vladimir Putin. Altra storia sarebbe stata se Insinna fosse andato ospite in uno dei tanti talk show politici che in questo mese si occupano del conflitto in Ucraina. Avrebbe potuto dire la sua e parlare delle sue idee in un contesto più consono.
Le polemiche probabilmente sarebbero scoppiate lo stesso, ma proprio perché ormai la comunicazione ha un suo codice, delle regole non scritte, sarebbe stato tutto più contestualizzato. Un conto è essere chiamato ospite in un programma politico per parlare di Covid, guerra e politica internazionale. Vedi il caso di Non è l'Arena di Massimo Giletti, su La7, dove il cantante Povia è stato recentemente messo a confronto con politici ed esperti sul coronavirus. Ma altra cosa è prendere possesso della propria tramissione di giochi a premi e esternare su un argomento così delicato, dopo aver apenna scherzato con il concorrente in gara. D'altrocanto l'attore-presentatore non è nuovo nel voler cercare uno spazio che vada oltre l'entertainment. Tre anni fa, nel marzo del 2019, ospite di Bianca Berlinguer e del suo Cartabianca si produsse in un panegirico sull'inclusione, nel più puro stile veltroniano.
GOVERNO GIALLOVERDE - Era il periodo del governo gialloverde con Matteo Salvini al Viminale e le polemiche per i continui sbarchi di immigrati. «Adesso dico una cosa bellissima e poi mi fermo. Voi dividete il mondo in italiani e stranieri. Io lo divido in oppressi e oppressori. E io starò con gli oppressi per tutta la vita». Le polemiche, anche in quel caso, non mancarono.
Sembra che ad Insinna stia stretto il ruolo di simil Amadeus, che voglia qualcosa di più. Per esempio questa sera torna in tv come attore in Don Matteo e alla presentazione della fiction Rai si è espresso in maniera sibillina: «Ho 56 anni se arrivo a luglio ne faccio 57. Non ho la bulimia di sapere se domani farò questo o quell'altro e nemmeno trovo giusto dire, come fanno molti, "la Rai è casa mia". La casa è quella su cui paghi l'Imu... Intanto per la prima puntata sarò sul divano a vedere la puntata come Fantozzi, col frittatone in mano. Poi si vedrà...». Visti i precedenti, è comunque probabile che quel si vedrà porti (anche) a una delle sue uscite. Tu chiamale, se vuoi, opinioni fuori contesto.